venerdì 16 novembre 2007

SIGNORAGGIO : la nuova transustanziazione


Quando i romani compresero come con gli eserciti non riuscivano più a drenare le ricchezze dalle terre del loro impero, mutarono comportamento.
Cercarono di dominare agendo non nel fisico, ma nella mente dei loro schiavi.
Ossia trasformare gli schiavi in sudditi.
Si elaborò partendo dal comportamento religioso degli ebrei, loro avevano consolidato l’idea di un solo Dio, che però non rappresentava l’idea monoteistica ma era solamente monoetnico.
Un solo Dio per un solo popolo .
Fu unito il Cristianesimo con la religione del Dio Mitra e si formò il Monoteismo.
Un solo Dio.
Chi gestisce questo Dio ha il comando totale.
Il monoteismo va inteso come la maggiore operazione monopolistica dell’antichità.
Qualsiasi popolo conglobato, in questa sistema, permetteva ai suoi componenti di essere manipolati obbligando la loro coscienza al riconoscimento ed alla accettazione del potere. Nessun spazio religioso era credibile al di fuori del monoteismo.
Questo potere però venne gestito da una classe che si era resa indispensabile perché era l’unico tramite tra l’uomo e il Dio unico.
E l’uomo doveva sottostare alle imposizioni religiose e ai poteri creati dalla casta.
Questo monopolio divenne in seguito troppo invadente, aumentando le sue esigenze attraverso la vendita dei posti in Paradiso, promettendo, attraverso la simonia, il passaggio verso il luogo destinato ai defunti.
La classe sacerdotale trasformata in usciere, autorizzato a far passare verso i piani alti solamente chi paga.
Martin Lutero ruppe il monopolio affermando come tra Dio e l’uomo non vi sono più intermediari, ma vi è la possibilità di una presa diretta.
La possibilità di accedere al Paradiso non è più demandato alla classe sacerdotale.
E la imposizione economica, richiesta e dovuta alla classe degli uscieri, trasformata in tangente onde avere la raccomandazione verso Dio, pertanto non era più necessaria.
Lutero diede a ciascuno dei suoi seguaci la Bibbia, ed attraverso la medesima si interpretava Dio.
Non vi era più necessità di sacerdoti che con operazioni rituali determinavano il collegamento, ma erano sufficienti dei predicatori in grado di spiegare l’interpretazione del Libro.
Ossia il popolo diventa gregge operante in libertà, solamente controllato da lontano dai pastori.
Lutero non diede precedenza al Vangelo, per una intima prevenzione nei riguardo di questo, perché non voleva accettare un libro a suo tempo maneggiato ed epurato largamente dal pensiero e dalla volontà romana.
Roma aveva scelto e deciso, nella compilazione del libro, solamente quello che gli si addiceva.
Tuttavia va considerato come il Cristianesimo trasformato in Cattolicesimo fu un grande e spettacoloso successo.
Attualmente una serie di famiglie si sono fatte avanti per creare un nuovo monopolio del pensiero umano.
Infatti il compito della Chiesa non è perfetto perché non totalizzante.
In qualche modo qualcuno può ignorare Dio e, se anche è emarginato, riesce a sopravvivere.
Si cercò di compiere un passo oltre, affinché il monopolio avesse una maggior resa attraverso una altra forma religiosa.
Non si ricorse molto alla fantasia.
Fu valorizzato un Dio già nominato molte volte negli antichi libri sacri.Il dio Mammona ossia il denaro.
Il denaro, essendo assimilato nel pensiero religioso ad un Dio, non doveva avere un rapporto con la materia come si realizza nelle monete metalliche, ma poteva avere una presenza e rappresentazione teorica.
Ossia la banconota.
Anche questo Dio doveva essere creato dal nulla come ha sempre fatto l’uomo nel creare i suoi dei.
La banconota, emblema della ricchezza virtuale, quando viene creata costa praticamente nulla, è solamente in un certo momento si verifica la trasformazione in oggetto di valore .
Come per il Cristianesimo vi è la transustanziazione del pane in carne così anche per il denaro vi è la sua trasformazione da carta a moneta.
Come questa trasformazione viene fatta dal clero, così per il denaro esiste anche un clero praticante: la classe dei banchieri.
Nel Cristianesimo la trasformazione lo può fare solamente il consacrato. La trasformazione del denaro la può compiere solo la classe dei banchieri.
Il primo grande successo del Dio denaro fu che con il Dio monoteista si può sopravvivere anche se non si crede in esso o non si praticano i suoi riti. Questo non può avvenire per il Dio denaro.
La società da oltre 500 anni ha uno sviluppo vertiginoso determinante un tipo di rapporto per cui ogni uomo non può più attendere da solo attendere a tutte le proprie esigenze, ma deve essere continuamente rapportato con l’umanità circostante.
Il consumismo spinto determina e consolida questa necessità di rivolgersi agli altri.
I servizi, i consumi vengono saldati pressoché totalmente attraverso il denaro, che chiude in modo definitivo i rapporti impedendo il crearsi di contenziosi enormi.
Il Dio denaro equilibra ogni tipo di rapporto.
Pertanto questo Dio nell’economia moderna diventa indispensabile, necessario; e per sopravvivere ogni essere umano deve credere in esso.
Qualsiasi dubbio nel considerare che un pezzo di carta ha un valore senza corrispondere ad un bene reale, deve essere cancellato.
Perché il non credere nel valore della cartamoneta uccide i rapporti e l’esistenza umana.
La carta moneta è il primo Dio totalizzante creato dall’uomo.
La classe dei banchieri trasformando la carta stampata in valore, la consegna agli Stati responsabili della distribuzione attraverso le banche.
E tali enti, al termine della operazione, si trovano in possesso del valore di tutto quello che ha stampato.
Questa ricchezza enorme si ottiene attraverso una operazione chiamata signoraggio.
Ricchezza enorme che non spaventa i banchieri perché la considerano inconsciamente assimilabile ad una operazione dal concetto del divino, trasformare un oggetto in un altro.
Pertanto la ricchezza virtuale in quanto divina, non crea perplessità se assume proporzioni senza limiti.
Con la parola signoraggio si indica il valore guadagnato da chi emette moneta, ricavato dalla differenza tra il valore indicato sulla moneta e il valore della materia componente.
Nel caso delle banconote essendo pressoché infimo il valore della carta usata ed il costo dello stampaggio, il signoraggio diventa praticamente pari al valore indicato sulla banconota.
Ma chi ha creato questa classe dei banchieri e come è stato conferito a loro il carisma per la creazione del valore del denaro?
Il maneggio del documento di carta come attestato di ricchezza ha sempre avuto successo.
Vedi testamenti, lettere di credito,atti di proprietà.
Quando si iniziò a stampare le banconote, vi era il pericolo che il valore indicato non fosse garantito.
Il primo a fare l’uso di carta moneta in grande fu John Law, baronetto scozzese, fondatore della banca di Francia.
La sua ingordigia determinò il crollo.
Lo stampare banconote richiede un accorgimento, non fornire mai la sensazione che dietro alla carta ci sia il vuoto, ma bensì si possano trasformare in ricchezza tangibile.
Coloro che non si fecero mai accorgere come le banconote non erano coperte, ed invece fornirono sempre una garanzia di solvibilità assunsero il carisma di banchiere.
Si unirono in corporazioni, altre volte erano già uniti in vincoli religiosi, esoterici o settari.
I governi non si azzardarono a stampare carta moneta in quanto la gestione del potere si verifica sempre attraverso persone, che per arrivare a tale punto, devono possedere un grande senso dell’egoismo, di disonestà, e mancanza del comune senso di rettitudine onde mantenere la supremazia. Conseguentemente la loro credibilità non è foriera di garanzia.
Il potere politica si circonda sempre di persone equivoche e pertanto non in grado di fornire attendibilità al loro operare in un campo delicato come il sistema bancario. Conseguentemente la predisposizione alla truffa rendeva precario questa operazione di emissione delle banconote.
Negli ultimi due secoli si formò una sinergia mondiale dei banchieri, e questi crearono quell’alone di garantismo che permise di avere il carisma di compiere la delicata emissione monetaria.
Anche perché la ricchezza prodotta dal signoraggio è di un tale volume da poter creare i mezzi per corrompere sistematicamente le classi politiche degli Stati.
I Presidenti degli USA desiderosi di voler emettere denaro coniato o stampato attraverso lo Stato, senza transitare attraverso le banche, hanno sempre terminato prima il loro mandato causa assassinio.
Nel tempo si creò sempre un maggior aumento di circolante. La carta moneta indicava subito l’ente emittente, e si basava sul credo che ci fosse in qualche parte il possesso di una ricchezza equivalente, generalmente identificata in oro.
Chi desiderava riscuotere queste monete cartacee riceveva dal loro emittente un valore monetario equivalente in materiale nobile.
Era comunque improbabile che tutti i detentori di banconote si recassero contemporaneamente agli sportelli per cambiare la moneta cartacea in oro. Inevitabilmente vi era sempre un certo numero di banconote in circolazione, di conseguenza per emettere un certo volume di carta moneta era sufficiente una quantità di valore inferiore di metallo nobile.
Nel XX secolo vi furono due guerre e il loro costo determinò la necessità di un sempre maggior volume di carta moneta, essendo l’oro usato dai governi belligeranti per gli acquisti di materiale bellico.
Dopo il 1922 (convegno di Genova) il denaro viene rappresentato esclusivamente da un rettangolo di carta stampata. Si proibisce la circolazione di monete d’oro usate come moneta nelle operazioni commerciali e bancarie nell’interno di ciascun paese.
L’oro serviva solamente per le transazioni tra Stati.
Finché si giunse al 1971 quando il dollaro, ultima moneta agganciata all’oro, si liberò da questo condizionamento.
Da quel momento le banche stampano carta moneta senza contropartita di alcun genere se non talvolta garantita da altra carta moneta.
La carta che garantisce se stessa.
Il sistema si svolge in questo modo.
Lo Stato contrae dei debiti ed ha necessità di carta moneta ed allora si fa consegnare dalla banca centrale il valore in banconote. Come garanzia offre in cambio dei certificati garantiti dallo Stato.
Inoltre lo Stato paga una commissione di stampaggio e l’interesse di questo denaro.
La banca al termine dell’operazione si trova in possesso dei buoni che mette a bilancio per pareggiare il valore di uscita della carta moneta
I buoni del statali vengono conteggiati e diventano come depositi e garantiscono le banche centrali di elargire dei prestiti.
Su questi prestiti la banca centrali lucrano un interesse.
Inoltre il denaro imprestato entra in altri conti dei clienti nel sistema bancario, e crea a sua volta una nuova garanzia che permette al sistema bancario di elargire altri prestiti.
Un moltiplicatore di ricchezza. E conseguentemente un moltiplicatore di potere.

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