sabato 17 novembre 2007

LUCRO


Una delle doti principali che contraddistinguono la razza umana è l’innato istinto verso una forte capacità di comunicare. Il trasmettere e lo scambiare informazioni, sensazioni e sentimenti è passibile di miglioramenti e perfezionamenti.
Fu proprio la facilità del comunicare a permettere che permise di evitare la depredazione come mezzo di presa di possesso e sostituirla con il baratto.
Il baratto, inizialmente avvenuto nell’ambito ristretto di individui, divenne presto un vero e proprio mezzo di attività commerciale. Tuttavia questo mezzo non sempre risolveva situazioni di urgente necessità in quanto spesso avvenivano scambi di oggetti o servizi sovrabbondanti a chi li donava, ma non sempre utilizzabili al momento da parte di chi li riceveva.
L’operazione del baratto divenne sempre più complessa comprendendo operazioni multiple, ossia scambi di merci utili contro merci superflue, ma utilizzabili in vista di scambi successivi.
Il sistema del baratto compì un salto di qualità quando fu riconosciuto un determinato valore agli oggetti adoperati in sostituzione di beni permutati.
A quel punto nacque il concetto embrionale di moneta.
Se inizialmente fu la natura a fornire gli elementi da usare come ideali prototipi monetari, questo sistema esplose in tutta la sua potenza quando vennero usati i metalli nobili.
Oro e argento costituirono il materiale base per stabilire il valore della monete.
Secondo il Guénon la parola latina “aurum” è similare alla parola ebraica “aor” che significa luce.
Furono ritrovati degli scritti databili intorno l’anno 2000 a.C in Siria e in Cappadocia in cui risultavano pagamenti in oro. In Egitto intorno al 1500 a.C si usava indicare il valore degli immobili attraverso oggetti in oro.
L’imperatore persiano Dario I dopo la conquista dell’Egitto, con l’oro depredato, fece coniare monete aurifere dal peso di circa di 8,6 grammi..
Alessandro Magno, con l’oro rapinato ai Persiani, fece coniare una moneta macedone divenuta in seguito punto di riferimento a tutti coloro che in seguito si misero a coniare monete.
Roma intorno al 218 a.C. coniò una moneta in argento detto Denarius del peso di grammi 4,55.
Successivamente il Denarius fu coniato con un peso i grammi 3,9 e sotto Nerone il metallo fu ridotto a grammi 3,41.
Nell’87 a.C. furono coniati gli Aurei Militari, e nel 15 d.C. l’imperatore Augusto fece coniare in oro gli Aurei imperiali dal peso di grammi 8,17. L’enorme crisi economica dell’impero romano portò in seguito al dimezzamento del contenuto aureo .
Carlo Magno riformò la moneta e stabilì un sistema monetario basato sulla Libbra (Lira) d’argento che corrispondeva a venti soldi e ogni soldo a dodici denari.
Tale sistema durò mille anni.
I sovrani si impossessarono del diritto di coniazione della moneta e si determinò il diritto di signoraggio. Tale diritto consisteva nel permettere che il valore del metallo nobile usato per la moneta era inferiore al valore dichiarato della moneta medesima
Questo diritto forniva un mezzo, ritenuto legale, per rifornire le casse del padrone della Zecca che aveva ricevuto l’autorizzazione di emettere moneta.
Con la scoperta dell’America iniziarono a giungere grosse quantità di metalli nobili, in duecento anni raggiunsero il volume di diciassettemila tonnellate di argento e centosettanta tonnellate di oro.
Fu un fiorire di zecche creando una grande confusione, finché il governo olandese fece stilare un censimento e risultavano in Europa circolanti cinquecentocinque tipi di monete d’oro e trecentoquarantuno tipi di monete di argento.
A quei tempi gli Stati coniavano monete di argento con un basso contenuto di metallo, ossia con un alto valore di signoraggio, in tal modo che le medesime erano obbligate a circolare all’interno dello Stato.
L’aumento del volume monetario creò un ampliamento dei commerci e produsse una crescita dei depositi nelle banche. Insomma era sufficiente aumentare il circolante per creare il moltiplicatore della ricchezza.
Il concetto dell’accrescimento del valore di una entità faceva parte della teoria della “ Pietra Filosofale”; teoria collegabile agli apporti culturali portati in Europa dai Templari; trasformare un metallo vile in un altro di maggiore valore (esempio la trasformazione del piombo in oro). Questo concetto ha anche una origine religiosa come la trasmutazione dell’ostia consacrata in carne secondo il rito cristiano.
Questo pensiero filosofale fu usato quando l’Europa usciva dal Medioevo nel periodo dei maghi. Infatti sorse la formula magica di scrivere su un foglio di carta una cifra ed il foglietto vale non per se stesso, ma per lo scritto.
Ogni uomo diventava un mago: leggendo il valore scritto sulla banconota e credendoci, il rettangolo cartaceo assumeva il valore indicato.
Come in tutti i casi di magia bisogna vedere il trucco che vi è sotto, questo si chiama: signoraggio.
Tutto iniziò con John Law che grazie a Filippo d’Orleans, reggente a nome del re Luigi XV, fondò la Banca Generale di Francia.
Da quel momento le banche centrali, “sempre gestite da privati”, ebbero l’autorizzazione di battere carta moneta, questa aveva sempre una copertura, in principio garantita da proprietà terriere, in seguito da oro depositato nei forzieri.
Ad un certo momento le banche si accorsero essere impossibile che tutti si recassero agli sportelli bancari per ritirare l’oro in cambio della carta moneta, infatti tutte le banconote avevano fino a non molti decenni or sono la scritta” pagabile al portatore”.
L’impossibilità di contemporaneità permetteva alle banche di poter emettere un maggior valore di carta moneta rispetto alla garanzia in oro.
Nel 1907 una grande banca decise di favorire la prima guerra mondiale utile per impoverire tutti gli Stati dei loro depositi auriferi, in quanto le forniture di armi venivano pagate in oro. Conseguentemente gli Stati dovettero, per sostenere le spese belliche, al proprio interno emettere carta moneta.
Questo determinò inflazione e tensione, allora nel 1922, in un convegno svoltosi a Genova, si stabili che, in tutti gli Stati, nessuno poteva rifiutarsi di accettare le banconote cartacee come pagamento ed in tal modo l’oro veniva tolto dal mercato monetario.
Per salvare la faccia e per non allarmare i cittadini all’oro venne dato un prezzo fisso.
In tal modo in teoria le monete erano vincolate in oro.
Nel 1934 venne fatto un altro convegno e fu stabilito il valore del dollaro agganciato all’oro, stabilendo un prezzo fisso divenuto in seguito di 35 dollari l’oncia.
Nel 1944, a Bretton Woods, 45 Stati dichiarano ed accettarono il dollaro come moneta determinante il prezzo fisso dell’oro. Conseguentemente qualsiasi banca centrale avrebbe considerata la moneta americana, nella sua contabilità, rappresentante un fondo di riserva in oro.
Gli Stati Uniti avevano sempre partecipato alle guerre in ritardo e vendevano armamenti ai propri alleati stremati per aver incominciato prima, e raccattarono enormi quantità di oro. Alla fine degli anni ‘ 60 iniziarono una guerra nel Vietnam da soli e, non avendo alleati su cui lucrare con i rifornimenti di armi, entrarono in un vortice di debiti e non era più possibile garantire l’oro a 35 dollari.
Il 15 agosto 1971 il presidente degli USA dichiarava il dollaro non più convertibile in oro e il metallo aurifero poteva assumere un valore di mercato.
Da quel momento tutte le banche centrali potevano emettere carta moneta senza alcuna parvenza di copertura eccetto il dollaro (si comportavano già prima in tal modo ma in modo criptico),
La carta moneta che garantiva se stessa.!!!
In tal modo il valore del signoraggio è pressoché pari al valore segnato sulla banconota.
In qualche modo il denaro stampato diventa per le banche centrali puro utile.
Oggi gli Stati Europei pagano un interesse sugli Euro ricevuti dalla banche centrale, ed i medesimi sono costati solo 3 centesimi caduna banconota.
Inoltre gli Stati con il debito pubblico ricevono dei prestiti su delle certificazioni che sono dichiarate in Euro che potrebbero anche non essere stati stampati.
Questo fornisce la percezione dell’accumulo di ricchezza e conseguentemente di potere che hanno le Banche centrali.
Sono in grado ed hanno le possibilità di comperare o spazzare qualsiasi governo.

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