sabato 17 novembre 2007

IL POTERE


Il potere è un modo per realizzare la propria aspirazione di libertà e diminuire il pericolo di essere limitata da altri.
Maggiore è la paura di conservare la propria indipendenza, maggiore è il desiderio inconscio generato dalla necessità di mantenerla.
Il potere non deve essere posto continuamente in discussione in modo da creare problemi superiori ai vantaggi reali e psicologi determinati dal medesimo. Esso ha la necessità, per facilitarne l’esercizio, di un riconoscimento. Questo deve avere una impostazione per aumentare la sua durata temporale creando il minor numero di verifiche della sua validità.
Per la continuità dei raggruppamenti umani necessari per il miglioramento della qualità della vita occorrono delle regole comportamentali verbali e scritte
Stabilito il riconoscimento del programma sociale conferente il potere rimane il problema di inserirsi in tale programma.
Il potere nell’ambito dell’umanità ha avuto il seguente cammino: all’inizio si identificava con la forza, la quale era il metro per verificare la supremazia.
La forza era la testimonianza per fornire la preminenza a chi esprimeva un migliore patrimonio genetico fisico.
Il crescere dei gruppi umani rendeva necessario come l’autorità venisse non accettata in funzione della forza ma nella capacità di conduzione.
Conseguentemente la scelta di chi poteva determinare il potere era rivolta attraverso l’indicazione con i seguenti requisiti: delega in modo temporaneo riconoscendo la possibile alterazioni nel tempo delle caratteristiche comportamentali di ogni individuo, oppure creazione del dualismo affinché fosse soddisfatto il maggior numero dei sottoposti, oppure impedire che l’indicazione del potere fosse attribuito a chi potesse esprimersi in funzione della ricerca (anche inconscia) della realizzazione del proprio patrimonio genetico.
La ricerca del potere con il suggello dell’indicazione degli uomini del gruppo aveva il compito di impedire a molti il raggiungimento di tale ricerca da parte di altri.
Necessariamente per ottenere il potere, senza avere le caratteristiche per ottenerlo attraverso il consenso, si dovette ricorrere a creare un gruppo ristretto (facilmente controllabile) depositario della credibilità di poterlo conferire.
Maggiormente raffinato era delegare la possibilità di conferire il potere a un gruppo avente determinate caratteristiche e fosse esperto nel creare attendibilità. Tali gruppi furono identificati nei depositari delle forme religiose, la loro capacità di creare situazioni di credibilità era garanzia di essere capaci di determinare il convincimento della loro autorevolezza.
Il potere conseguentemente era derivante principalmente in tre modi.
Eliminazione dell’avversario anche limitandone solamente le sue capacità
Consenso del gruppo
Delega da parte di un gruppo ristretto (il migliore è quello determinato da una idea unificante come la religione).
La delega ad un gruppo ristretto (confessioni religiose) comportava il pericolo che tale gruppo potesse approfittare della situazione per appropriarsi in modo inesorabile della ricchezza .
Tali appropriazione totalizzante obbligava a chi non ricercava il potere ma si accontentava di avere disponibilità di ricchezza di inserirsi conseguentemente in tale gruppo. Ma se questo, per restare credibile, imponeva metodi di vita non sempre condivisibili, allora per molti si rese necessario uscire da questo schema di casta religiosa.
Nasceva la borghesia, uomini in grado di formare ricchezza da trasmettere ai propri figli e sono fuori dal binomio religione e potere. L’aspirazione della borghesia è quella di cancellare questo binomio.
Il primo compito della borghesia di basso livello è quello di appoggiare la classe religiosa per non averla contraria avendo sempre la medesima il carisma di conferire potere od almeno rispettabilità. L’alta borghesia invece attacca la credibilità religiosa e coloro che hanno ricevuto il potere e lo trasmettono ai propri discendenti.
Duecento anni or sono si vedono i primi risultati di questo comportamento.
Inizio dell’abbattimento delle case regnanti e della nobiltà, la borghesia emerge, da quel momento cerca un modo di legittimazione culturale alla scalata del dominio.
Il popolo viene insignito di tale legittimazione, questo sistema viene chiamato democrazia.
I cittadini avendo paura di esercitare la loro possibilità ad attribuire il potere, per il timore che il legittimato a comandare potesse esercitare una vendetta verso chi era a lui avverso, accettarono il voto segreto. La base del vero potere é il voto segreto perché questo permette il broglio elettorale considerato la migliore soluzione per correggere il risultato della volontà popolare.
Nel periodo dalla rivoluzione francese 1789 alla fine della guerra mondiale 1918, si ha il trapasso definitivo dalla credibilità considerante la Chiesa romana depositaria del conferimento del potere alla credibilità che il medesimo risiede nel popolo attraverso il voto.
Era pericoloso conferire il voto a tutti non essendo facile controllare la massa.
All’inizio si diede la possibilità di voto a pochi, e grazie alla occupazione della Chiesa da parte dei poteri occulti, si fece predicare alla medesima di non votare nei primi momenti.
La possibilità di votare venne allargata parallelamente alla capacità di coinvolgere un maggior numero di persone e l’affinazione del broglio elettorale.
Le donne maggiormente pragmatiste, conseguentemente più difficilmente passibili di essere convinte sul piano economico, ebbero il diritto di voto più tardi.
All’inizio votavano solo gli uomini, i quali sono maggiormente influenzabili attraverso gli ideali, e si dovettero creare delle correnti di pensiero adatte all’accalappiamento del voto.
Negli ultimi 4000 anni il miglior ed unico modo di influenzare l’uomo, anche contro il suo interesse, era il pensiero religioso, si dovette in seguito per abbindolare il popolo ricorrere a delle forme chiamate ideologie, che per essere credibili e sfruttare la impostazione mentale dell’uomo, dovevano copiare il sistema di condizionamento religioso.
La Chiesa non può più fornire il benessere a chi fa parte della sua casta, se non con ampie limitazioni, nasce la ricerca del benessere attraverso un altro sistema determinato dal possesso della ricchezza; la quale viene ricercata attraverso la produzione di beni e il commercio dei medesimi.
La produzione di ricchezza veniva ottenuta attraverso il lavoro dell’uomo.
Per secoli vi fu l’assioma: maggior era il numero di uomini controllati producenti maggiore era la ricchezza prodotta.
Il controllo degli uomini era ed è costoso, occorreva cercare qualcosa di minor impegnativo del lavoro dell’uomo per creare ricchezza.
Nel 1726 nasce ufficialmente dopo vari tentativi la carta moneta, essa è il simbolo appariscente della nuova teoria sulla ricchezza ed è la nuova filosofia senza il bisogno della religione per poter porre l’uomo nel miglior modo culturale di essere sfruttato.
La carta moneta è il simbolo della ricchezza virtuale e si può riprodurre da sola.
Il popolo non è più necessario per produrre ricchezza, e proprio nel periodo quando si forma la cultura della ricchezza virtuale, al popolo viene momentaneamente consegnata la credenza di poter conferire il potere. Tale possibilità passa dalla casta religiosa al popolo.
Se il popolo non è più necessario per creare la ricchezza si può attendere alla sua distruzione, non dimenticando come in questo periodo di distruzione il popolo medesimo ha la pseudo possibilità di conferire il potere per la gestione; pertanto il consenso consegnato il popolo deve essere convogliato con un pensiero guida non necessariamente religioso. Sarebbe assurdo avvalersi della religione per condurre un popolo quando essa deve essere ridimensionata perché creatrice di una casta non più funzionale al disegno finale.
Allora si crea un pensiero chiamato ideologia (da idea) con il compito primario di distruggere i popoli e poi avvolta da una cultura economica determinante il consenso.
L’ideologia per distruggere i popoli deve perseguire il principio del loro abbattimento disintegrando la famiglia.
Per divulgare maggiormente questa ideologia la si deve far appoggiare dai popoli, i quali in questo modo si autodistruggono senza costo apparente.
La sublimazione della conquista, distruggere l’avversario adoperando l’iniziativa del medesimo.
Perciò l’ideologia deve avere come suo fondamento il concetto della non esistenza dei popoli, i medesimi negli ultimi 6000 anni non sono mai esistiti, esistono solo le classi in cui sono divisi.
Il trucco era nell’identificare caste, gruppi, associazioni come classi nel popolo e come fondamento della loro divisione. Questo trucco ebbe anche un’immediata presa verso coloro abilitati a votare in quanto poneva uno contro l’altro per la suddivisione della ricchezza.
Le linee di necessità per ottenere il potere senza avere il vincolo del sangue o dell’indicazione attraverso una casta organizzata erano le seguenti:
Primo: creare la ricchezza virtuale senza passare attraverso il lavoro dei popoli.
Secondo: abolizione della religione come collante del popolo e come perno di sostegno ad una casta che si arrogava il diritto di indicare chi poteva gestire il potere. La religione deve essere intesa come uno dei momenti culturali per risolvere problemi psicologici.
Terzo: la non più necessità di avere un popolo al servizio, ma solo singoli individui da unire in gruppi.
Quarto: creare una forma di governo in cui al popolo sia dato di intendere di essere autore.
Quinto: concedere il voto come simbolo di democrazia e per incentivare il voto creare delle correnti di idee (chiamate ideologie) accettabili necessarie a creare la contrapposizione all’interno del popolo per rendere più credibile la competizione elettorale.
Sesto: dare alle ideologie il compito di eliminazione dei popoli.
Settimo: il popolo non deve mai indicare i rappresentanti appariscenti nell’esprimente il potere, ma deve scegliere su individui indicati da altri.
Otto: dare alle ideologie anche una componente economica e non solo culturale affinché queste mantengono la loro credibilità potendosi gestire. Spingere gli individui a votare perché maggiore è la percentuale dei votanti maggiore è la credibilità degli eletti.
Nono: l’affluenza alle urne non è più necessaria quando il potere si esprime attraverso il bipolarismo
Il cittadino elettore, per sua natura, non crede molto alle correnti di pensiero, perché in qualche modo ha la sensazione che sono stupidaggini anche perché i propugnatori delle idee sono i primi a non crederci ed a comportarsi in modo non coerente.
Dopo la seconda guerra mondiale le ideologie mostrano la corda ed allora viene accresciuto l’indicazione economica da parte delle ideologie.
Si vota per ottenere più benessere ed allora per rendere credibili le future votazioni occorre dare qualcosa al cittadino.
In questo secolo si crea il maggior aumento esponenziale di produzione di beni. Questo aumento fa parte della linea dell’ampliamento della base tecnologica di creazione di un sistema totale di controllo dell’umanità.
La produzione dei beni non potendo essere distrutta viene consegnata ai cittadini, dando così la certezza di consegnare la ricchezza al popolo.
Si cerca anche di privilegiare beni non duraturi perché la ricchezza non deve in effetti mai essere consegnata al cittadino. Se però qualche forma di ricchezza duratura viene ad essere affidata comunque, allora attraverso la delega del potere ricevuta con il voto si creano dei debiti a nome del cittadino con il compito di bilanciare la sua momentanea ricchezza.
Il cittadino non considera questi debiti, non identificandosi nello Stato, crede che la sua ricchezza sia il frutto della lotta politica attraverso il voto.
Il voto porta avanti solo delle ideologie, e nascoste nel loro ventre vi sono solo due indicazioni: distruzione del popolo (attraverso l’annullamento della famiglia) ed accentramento del potere mondiale in mano di pochissimi.
Oltre 150 anni or sono venne inventata la prima ideologia da un certo Mardokai conosciuto con lo pseudonimo di Carlo Marx, lo scopo era di colmare il vuoto lasciato dalla religione secondo i programmi futuri, mettere le basi della distruzione delle famiglia (distruggere dall’interno i popoli) ossia creare un mezzo affinché il popolo eliminasse se stesso a costo zero
Quando in uno Stato si raggiunge la totalità del potere economico, quando il popolo ha terminato (attraverso l’ideologia da lui stesso sostenuta) di distruggere se stesso allora i partiti e l’ideologia non servono più .
Quella che si identificava con la sinistra dice di non essere più sinistra e ugualmente si comporta la destra.
L’ideologia di Mardokai esaurito il suo scopo viene ridimensionata, e 18 anni or sono è stata cancellata l’Unione Sovietica che aveva avuto il compito per 70 anni di mantenere in piedi economicamente questa formidabile macchina culturale di distruzione dei popoli.
A questo punto i partiti con tutte le loro pseudo sfumature di facciata vengono tolti e si riducono i gruppi (che davano la parvenza ai cittadini di poter scegliere ampiamente e pertanto di contare) a due.
Questi due gruppi non sono l’espressione di due partiti ma i poli necessari ed indispensabili in quanto con un blocco solo i cittadini non sarebbero spronati a votare.
I cittadini votano solo se credono di eleggere quelli che gli hanno fatto credere siano i loro rappresentanti. Quando votano per una legge (vedere referendum), sapendo nel loro subcosciente come non cambia alcunché non vanno a votare.
I cittadini sono stati condizionati, vogliono solo delegare il potere non esprimerlo. Questa è una grande vittoria del potere assoluto.
Si deve portare il sistema di voto al maggioritario con indicazione precisa di un solo candidato per gruppo suddiviso per zona (detto collegio) in modo che la scelta sia predeterminata in modo totale, oppure creare il sistema delle liste bloccate.
Il sistema bipolare deve essere portato avanti quando i due gruppi sono vicini ad ottenere circa il 50% dei voti, in tal modo con un minimo sforzo si può far vincere un gruppo o l’altro.
Occorre questo affinché coloro cooptati a gestire a diversi livelli i due poli siano sempre sotto tensione con la speranza di essere ad un passo dalla metà dei voti più uno per raggiungere le posizioni di privilegio che i partiti giustamente riservano a chi aiuta a portare avanti il processo di abbindolamento dei cittadini.
Tuttavia si cerca in tutti i modi di suddividere il potere tra i gruppi ai vari livelli di potere.
Chi vince di più ai livelli alti aiuta l’altro gruppo ad ottenere vittorie ai livelli inferiori.

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