venerdì 16 novembre 2007

COSTRUZIONE DI UNO STATO (prima parte)


Le associazioni segrete oltre agli Stati Uniti costruirono anche lo Stato italiano:
La storia incominciò con Napoleone. Egli era di origine latina e nel suo sangue mediterraneo scorreva il desiderio di farsi notare. Questo cittadino francese originario di una famiglia dove si parlava maggiormente l’italiano, permise il primo grande schiaffo alla Chiesa di Roma. Questa attraverso una falsa documentazione conosciuta sotto il nome di “Donazione di Costantino“ si era avvocato il diritto di essere la sola depositaria di consacrare i re, gli imperatori e conseguentemente tutta la classe nobiliare.
Questo diritto ecclesiale aveva raggiunto la sua grande esternazione con l’incoronazione a Roma di Carlo Magno nella notte di Natale dell’800 come imperatore del Sacro Romano Impero:
La nascita contemporanea dell’emblema del potere della Chiesa di Roma e dell’Europa.
Questo potere della Chiesa era una espressione della superiorità del Clero di Roma.
Contro questa forma di espressione del potere si accanì la lotta, trasformata in guerra sotterranea tra le società segrete e la Chiesa di Roma.
La rivoluzione francese fu la prima grande operazione politica, a livello europeo delle società segrete.
In Francia l’illuminismo permise attraverso la Rivoluzione fosse creato un imperatore sempre francese, questa volta non indicato dalla Chiesa ma dal volere del popolo (più precisamente dalla borghesia).
Venne nominato Napoleone imperatore e fu il trionfo delle società segrete. Napoleone conquistando molti Stati europei ripeté l’impresa di Carlo Magno. La storia si ripete ma sotto un'altra egida. Nel 1806, dopo l’istituzione della Confederazione del Reno, Napoleone dichiarava decaduto il Sacro Romano Impero titolo di spettanza per via di discendenza all’Imperatore di Austria.
L’imperatore nominato dal popolo tramite la preparazione culturale delle società segrete dichiarava la fine dell’altro impero sorto mille anni prima, era l’apoteosi.
Napoleone era un mediterraneo, sicuro di essere idolatrato dal suo invincibile esercito, volle coronare i suoi sogni di grandezza come avveniva molto tempo prima. Dopo la incoronazione grazie al popolo (18 maggio 1804) volle anche l’incoronazione (2 dicembre 1804) da parte della Chiesa di Roma e fece condurre il Papa a Parigi.
Con una cerimonia solenne in cui officiava il Papa, Napoleone si incoronò posandosi sul capo da solo la corona imperiale.
Fu l’unico imperatore ad avere due tipi di incoronazione secondo il volere di due modi di perseguire il potere .
Ma la megalomania non ha limiti, fu inviato un messaggio esoterico al mondo intero, Napoleone all’atto della sua incoronazione aveva un mantello su cui erano state cucite le api d’oro rinvenute nella tomba del re merovingio Clodoveo.
Come si è sempre tenuto nascosto ma sempre conosciuto in modo ermetico, Clodoveo era di quella dinastia merovingia proclamatasi discendenti di Cristo attraverso un suo presunto figlio generato da Maddalena. Napoleone per megalomania ostentava una discendenza anche se solo formale dal Figlio di Dio.
Non contento sposò la figlia Maria Luigia dell’imperatore d’Austria (1810) in modo di avere nei suoi discendenti il sangue dell’imperatore del Sacro Romano Impero.
In quel matrimonio i due poteri si univano. Il figlio di Napoleone avrebbe portato due titoli di imperatore, si rivalutava il titolo del Sacro Romano Impero. Questa goccia fece traboccare il vaso, le società segrete incominciarono a togliere il loro appoggio a Napoleone
Egli non aveva adempiuto ad uno dei compiti assegnatogli, distruggere il Sacro Romano Impero simbolo del potere della Chiesa di Roma e si dovette provvedere diversamente.
Nel Congresso di Vienna nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, lo Stato pontificio non venne invitato e non fu menzionato il ripristino del titolo di Sacro Romano Impero.
Tuttavia la dinastia regnante austriaca continuava a fregiarsi di questo titolo.
Fu deciso di abbattere questo impero da sempre testimonianza del potere della Chiesa di Roma.
Gli avvenimenti incalzavano ma il progetto non venne mai abbandonato.
Logicamente quell’impero sarebbe caduto solo dopo una guerra. Mentre tutto il sistema correva per l’affermazione della ricchezza virtuale vi era chi tesseva le fila contro l’Austria.
Per abbattere l’Austria era necessario un attacco militare anche dal sud, dove occorreva si formasse uno Stato in grado di poter mettere in campo milioni di soldati.
Da quel momento nelle società segrete europee sorse il disegno di costituire uno Stato italiano.
Esso venne accettato subito in quanto si evidenziava come tale Stato avrebbe abolito il potere temporale dei Papi. Secondo il pensiero di allora si riteneva questa operazione necessaria per distruggere il potere temporale della Chiesa e conseguentemente il suo sostentamento sarebbe stato ridimensionato.
Questo progetto invece è stato la salvezza della Chiesa romana, se l’unità di Italia fosse stata fatta sotto l’egida del Papa, oggi il Vaticano avrebbe un debito di uno o due milioni di miliardi di euro e le società segrete sarebbero già riuscite a far fallire il tutto.
Lo Stato italiano doveva essere retto da un governo in grado di formare un grande esercito imponendo la coscrizione obbligatoria. Questa in quel periodo era solo applicata dal Piemonte.
Il destino venne incontro al progetto. Tre fratelli figli di Vittorio Amedeo III regnarono successivamente sul regno di Sardegna e Piemonte, all’ultimo Carlo Felice subentrò un principe del ramo di Carignano, Carlo Alberto: (1798-1849). Questi trascorse parte della sua giovinezza, durante il periodo napoleonico, a Parigi dove si avvicinò alla massoneria. Egli divenne reggente del regno sardo dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I, non essendo presente il fratello successore Carlo Felice che si trovava a Modena. Carlo Alberto, non frequentando molte la corte, era entrato in rapporti cordiali con giovani ufficiali aristocratici e si era lasciato trascinare per le sue simpatie massoniche ed antiaustriache nei moti del 1821 avvenuti in Piemonte. Fu esiliato avendo scoperto le sue tendenze.
Nel 1831 alla morte di Carlo Felice, Carlo Alberto divenne re di Sardegna. Dopo un periodo di governo duro egli si dimostrò negli anni successivi favorevole ad un cauto riformismo, pur continuando nel credere nella monarchia di diritto divino e dimenticando le idee giovanili.
La sua propensione contraria all’impero austriaco, originaria dalla sua affiliazione massonica, aumentò per ragioni di alti dazi sui vini piemontesi da parte del governo austriaco. Dopo l’elezione del Papa Pio IX (1846) Carlo Alberto prese la strada delle concessioni, il 5 marzo 1848 concesse lo Statuto. Dopo l’insurrezione di Milano egli entrò con le sue truppe in Lombardia. All’inizio ottenne delle vittorie perché l’esercito austriaco in Padania era debole. Questo accadeva in quanto gli Stati della penisola italiana non avevano la leva obbligatoria con conseguente scarso numero di effettivi nell’esercito, pertanto non erano pericolosi e risultava non necessario mantenere al sud dell’impero Austriaco un forte esercito. Quando nella guerra contro il Piemonte arrivarono i rinforzi all’esercito austriaco, questo riuscì a respingere l’esercito piemontese: Carlo Alberto fu sconfitto a Custoza e dovette chiedere l’armistizio. L’anno successivo riprese le ostilità e fu nuovamente sconfitto e dovette abdicare.
In questa guerra contro l’Austria furono messe le basi a due considerazioni. Il nuovo ramo dei Savoia-Carignano era propenso a capeggiare il disegno della unita d’Italia ed il Piemonte, nonostante fosse un piccolo Stato, aveva un esercito organizzato con soldati determinati. Il Piemonte osava da solo ripetere le gesta di Napoleone.
Il Piemonte si candidava a formare quello Stato necessario per attaccare da sud l’Impero Austriaco.
Nei meandri delle società segrete serpeggiava questo disegno e Carlo Alberto adoperando il tricolore massonico per le sue truppe metteva la candidatura della sua dinastia per l’operazione.
Le logge massoniche avevano il timore che la casa Savoia non avesse la capacità di creare, organizzare, gestire e condurre un grande esercito; allora venne messo alla prova.
In quel periodo nella penisola italiana la Massoneria aveva raccolto tutti coloro gli avversari della Chiesa di Roma e, per sconfiggere il suo potere temporale pontificio, aveva portato avanti il discorso dell’unità di Italia.
Mazzini definito uno dei padri dell’unità di Italia era stato segretario del capo della massoneria inglese.
Le società segrete consapevoli della necessità di tempi lunghi (i tempi stringevano) incominciarono a tessere la tela.

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