lunedì 19 novembre 2007

RICCHEZZA VIRTUALE: (3 parte)

Nel 1913 il volume della carta moneta circolante nei paesi civili rappresentava l’82% di tutto il circolante. L’oro monetario era solamente il 10% della emissione delle banche, a dimostrazione a quale importanza aveva assunto la ricchezza virtuale.
Era giunto il momento di accedere ad una guerra, essa era indispensabile per aumentare le attività produttive e necessaria per distruggere l’ultimo baluardo del potere della Chiesa Romana.
Dai tempi di Carlo Magno esisteva la concezione come il potere veniva solo da Dio e pertanto solo il Papa di Roma poteva dare la consacrazione ai re. L’ultima vestigia di questa possibilità era l’impero Austriaco il cui Imperatore era ancora insignito del titolo di Imperatore del Sacro Imperio Romano.
L’importanza della guerra era dovuto alla necessità di dare un impulso alla carta moneta. Si era ormai consolidato negli ultimi 140 anni il metodo che durante le guerre gli Stati obbligavano le banche ad emettere carta moneta. Tale operazione era fattibile in quanto in tempo di guerra il popolo non si sarebbe ribellato quando per cause di forza maggiore veniva abolito il Gold Standard.
Però tutti gli Stati dovevano abolire il Gold Standard e conseguentemente un grande numero di questi necessariamente dovevano partecipare. La guerra occorreva diventasse di impostazione mondiale, i poteri forti economici vi riuscirono: infatti la guerra 1914- 1918 venne denominata “ prima guerra mondiale”.
Con l’avvento della forte industrializzazione dell’800 la economia industriale mise in campo una serie enorme di armamenti cannoni, mitragliatrici, autoveicoli, carri armati, aeroplani. Il volume di fuoco aumentò vertiginosamente come numero di bocche da fuoco e celerità di sparo.
I costi divennero enormi e la guerra grazie alle posizioni di trincea poté durare a lungo in modo tale da incidere per sempre sul debito pubblico degli stati.
L’unico Stato a trarne guadagno furono gli USA Stati Uniti, e questi misero la loro produttività a servizio dei belligeranti ricavandone degli incassi enormi. Tutte le piazze economiche compresa quella inglese vennero congelate ed il dollaro conseguentemente divenne l’unica divisa monetaria internazionale.
Gli Stati Uniti giunti tra gli ultimi ad applicare il Gold Standard (1900 ) in meno di 20 anni, trasformarono il dollaro in moneta mondiale da quel disastro cartaceo determinatosi dopo la guerra di Indipendenza.
Il prezzo dell’oro nel 1990 era fissato a 20,67 dollari l’oncia.
La grande guerra determinò una svalutazione delle monete a livello planetario, e per fermare l’inflazione che avrebbe travolto i popoli in quanto avrebbe potuto cancellare dall’immaginario degli uomini la possibilità di una sopravvivenza della carta moneta venne abolita la convertibilità delle monete
A Genova nel 1922 in una conferenza mondiale venne ripristinato il tallone aureo, ossia il cittadino non poteva andare alle banche a convertire la carta moneta in monete metalliche d’oro o di argento; ma per conferire stabilità alle monete i governi stabilirono il rapporto della moneta con l’oro.
L’oro era escluso dalla circolazione interna, tutte le transazioni dovevano avvenire in carta moneta, nessuno poteva rifiutare la carta come mezzo di saldo delle transazioni economiche. L’overdose di ricchezza virtuale derivante da questa ultima presa di posizione determinò nel 1929 negli Stati Uniti una crisi economica enorme. La ricchezza virtuale non era ancora stata bene tarata e determinò questa crisi con ripercussioni mondiali.
Nel 1933 a Londra si tenne una conferenza mondiale per risolvere la situazione, ma non si riuscì a costruire nessun accordo. Dopo 3000 anni durante i quali la moneta, di qualunque forma e contenuto, aveva cercato di risolvere il problema del baratto diventava virtuale.
Nei secoli l’uomo si era abituato, in molti casi senza rendersi conto, a possedere monete con un diritto di signoraggio più o meno alto, ma aveva sempre fatto buon viso a cattivo gioco e si era adattato .
Dopo il 1922 invece avveniva la consacrazione della ricchezza virtuale e questa nuova invenzione, non avendo punti di riferimento o di paragone, determinava diverse interpretazioni.
Anzi si potrebbe dire di più, avendo le banconote creato il concetto come il denaro stava per diventare Dio in quanto si staccava dal materiale per divenire irreale, qualcuno incominciò a filosofare, copiando gli antichi padri della Chiesa, per dare un indirizzo culturale alla nuova invenzione.
Ma mancando un periodo di esperienza i ragionamenti lasciavano il tempo che corre.
L’unica cosa certa è che se in un mercato una categoria merceologica è in abbondanza il prodotto cala di valore. L’aumento del circolante determinava un aumento irreale, in quanto è solo carta, di ricchezza e questo creava un aumento dei consumi con lievitazione dei prezzi, questa crea la psicosi della perdita di valore da parte della carta e aumenta la sfiducia in essa.
Sono trascorsi quasi tre secoli dall’inizio dell’uso delle banconote ma nell’immaginario dell’uomo, anche se nascosto in un angolo remoto, esiste il concetto che sono solo carta. Si vedrà poi in seguito come sono riusciti a sfruttare questo pensiero recondito per trarne guadagno.
Gli Stati Uniti nel 1934, dato il fallimento della conferenza di Londra, vedendo l’impossibilità di trovare una quadratura del problema economico presero una decisione, decretarono l’abolizione della convertibilità dell’oro e venne svalutato il dollaro. Il prezzo dell’oro passò da dollari 20,67 all’oncia a dollari 35.
Gli Stati si preoccupavano soprattutto di mantenere inalterato il potere di acquisto della propria moneta attraverso accordi economici, protezionismo, controllo dei cambi e si formarono solo due piazze economiche con due aree monetarie il dollaro e la sterlina.
Alla fine degli anni ‘30 sorse il seguente problema, la carta moneta, pur con tutti i pericoli, incominciava ad essere un bene rifugio solido con scarse possibilità di svalutazione, e comunque il suo valore era in qualche modo vincolato ad un prezzo dell’oro.
Se si voleva togliere questo vincolo affinché la ricchezza virtuale potesse decollare in modo abnorme bisognava ridurre nell’immaginario dell’uomo la sicurezza nelle banconote.
Dopo aver convinto la società umana come l’unico denaro era fatto di carta con costo di signoraggio zero, bisognava rendere il denaro fluttuante a secondo i disegni politici dei potenti della terra.
Nacque così la necessità della guerra. Furono finanziati ed appoggiati gli uomini in grado di ottenere nei propri Stati una maggior predisposizione ad intraprendere un conflitto mondiale.
Nel 1939 iniziò la seconda guerra mondiale con il compito di sistemare la situazione della ricchezza virtuale.
La guerra aveva lo scopo di determinare l’affermarsi di una sola moneta mondiale, provvisoriamente questo incarico venne conferito al dollaro
Nel 1944 dall’1 al 22 luglio a Bretton Woods nel New Hampsire negli Stati Uniti si radunarono 44 paesi alleati con il compito di stabilire come effettuare i rapporti commerciali ed economici, i trasferimenti valutari dopo il termine della guerra.
Gli Stati Uniti, per non dimostrare la loro volontà di fare la parte del leone, accettarono l’idea di creare in u prossimo una moneta universale denominata “ bancor “ con un valore fisso riguardo l’oro ma con la clausola di poter cambiare in seguito.
La guerra determinò un guadagno enorme alla economia americana con la fornitura di una quantità impressionante di materiale bellico agli Stati belligeranti in tal modo l’oro ancora salvato dalla prima guerra mondiale e quello procuratosi in seguito andò a finire in possesso degli Stati Uniti.
La guerra poteva finire prima ma si cercò di prolungarla per poter accumulare ricchezze aurifere.
Il dollaro al termine della guerra diventava, anche se gli accordi di Bretton Woods” sostenevano solo momentaneamente, la moneta mondiale, l’unica a conservare un valore fisso con l’oro secondo il decreto del 1934. In tal modo chiunque possedere dei dollari era come avere un corrispettivo calcolabile in oro.
Tutte le banche centrali del mondo incominciarono a detenere dollari considerati in bilancio come un corrispettivo valore reale di oro. Gli Stati Uniti stamparono immense quantità di dollari senza determinare un aumento del circolante nel loro paese in modo da non creare una svalutazione, ma questi servivano a permettere nell’immaginario di tutto il mondo l’idea di aver trovato un modo di teorizzare la propria ricchezza.
Tutti si sentivano ricchi e gli Stati Uniti riuscirono a smerciare cifre iperboliche di ricchezza con il costo di signoraggio pari a zero.
In ogni banca centrale del mondo esistevano dei pagherò statunitensi in dollari con lo scopo di dare credito alla propria solidità perché proprietaria di moneta convertibile secondo il Gold Exchange Standard. In quanto qualsiasi Stato poteva inviare dollari alla Banca Centrale Statunitense e ricevere il corrispettivo valore in lingotti d’oro pressoché come indicato con il Gold Bullion Standard espresso a Genova nel 1922.
Il trucco funzionava bene e si sarebbe sviluppato ma intorno al 1970 uno Stato europeo minacciò di mandare i suoi dollari in America e ritirare l’oro. Nessuno fino ad allora aveva osato pronunciarsi su questo argomento in quanto gli Stati Uniti erano intoccabili perché avevano assunto il titolo di guardiano del mondo. Inoltre gli USA agitavano la minaccia come qualunque presa di posizione economica contro di loro avrebbe potuto diminuire il loro potere politico-militare, conseguentemente tutti rimanevano in silenzio sull’argomento.
Nell’agosto del 1971 per evitare il verificarsi di questa richiesta ed essendo il bilancio degli Stati Uniti in passivo, ufficialmente fu dichiarata la non convertibilità in oro dei dollari detenuti dagli stranieri (banche, stati, privati). Questa decisione portò ad un periodo di instabilità.
La moneta americana era l’ultima collegata all’oro ma dal 1971 non esiste più al mondo della carta moneta avente un corrispettivo nell’oro.
Il sogno degli alchimisti di trasformare un metallo vile in un metallo nobile cambiando il suo valore si è avverato. Il principio della pietra filosofale si è realizzato ed è giusto l’aggettivo filosofale, il tutto si è ridotta ad una filosofia, ad un pensiero virtuale. Mai gli alchimisti avrebbero immaginato come un pezzo di carta stampato in vari colori potesse assumere valori eccezionali.
La carta moneta nel mese di agosto del 1971 aveva vinto la sua battaglia lunga senza esclusione di colpi ma aveva raggiunto il suo scopo. Una battaglia che fa parte della guerra per raggiungere il potere.

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