mercoledì 7 novembre 2007

DOPO IL REFERENDUM


Ultima pensata per una nuova legge elettorale che si vorrebbe applicare dopo il referendum sulla legge attualmente in vigore.
Il referendum sulla legge elettorale riuscirà a superare il quorum, in quanto interessa ai grandi partiti sbarazzarsi dei minori, perché impone lo sbarramento elettorale al 4% a livello nazionale per tutti i partiti.
Conseguentemente si verificherà uno sbandamento dei piccoli partiti in quanto si troveranno ad affrontare la certezza di non avere assegnato alcun parlamentare non superando il nuovo sbarramento.
Usufruendo di questo sbandamento e conseguente timore, i grossi partiti cercheranno di proporre e far passare una nuova legge articolata nei seguenti punti salienti.
Si possono ancora presentare i partiti in blocchi con apparentamento.
Alla coalizione vincente viene dato un premio di maggioranza affinché raggiunga il 55% dei seggi parlamentari.
Il numero dei seggi in più di quanti spettanti con il sistema proporzionale puro, viene assegnato in blocco solamente al simbolo che nella coalizione vincente ha ottenuto il maggior numero di voti.
La nuova legge sarà così articolata. Lo sbarramento elettorale sarà del 5%, come viene prospettato parlando in continuazione della legge elettorale tedesca.
Per permettere diritto di rappresentanza ai partiti minori, viene stabilito che i partiti che si presentano da soli o nella coalizione perdente sono soggetti solamente allo sbarramento del 2%.
Pertanto i partiti minori che non possono raggiungere il 5% sono obbligati a presentarsi da soli o nelle coalizione perdente, onde avere la possibilità di ottenere la rappresentanza al parlamento.
Questa formula ha la scusante di voler eliminare dalla coalizione vincente, ossia di maggioranza, i piccoli partiti che disturbano nella gestione del governo potendo continuamente metterlo sotto ricatto.
Mentre nella coalizione di minoranza i partiti che hanno la percentuale di voti a livello nazionale superiore al 2%, anche se inferiore al 5%, possono partecipare alla distribuzione dei seggi parlamentari, riconoscendo il diritto di rappresentanza alle piccole formazioni. Le quali però sarebbero private della possibilità di incidere sulle decisioni governative.
Conseguentemente un partito piccolo se si mette nella coalizione vincente, non superando il 5% non ottiene rappresentanti parlamentari. E pertanto per sopravvivere deve presentarsi da solo.
A meno che abbia la sicurezza matematica di appartenere alla coalizione perdente.
Da questi inghippo ne risulta che un piccolo partito, se si mette in una coalizione, ha la necessita che questa non vinca altrimenti sparisce.
I seguenti partiti Italia dei Valori, Udeur, Dini, Verdi, Comunisti italiani, fuoriusciti dai DS, se fossero sicuri di vincere in coalizione con altr, non dovrebbero mettersi in coalizione con il PD.
Questa legge è un capolavoro per obbligare tutti i partiti piccoli a rimanere alla opposizione, e pertanto perdono la speranza per sempre di entrare nella stanza dei bottoni.
In tal modo si determina la consunzione e sparizione dei piccoli partiti.
Solo una mente diabolica può pensare a questo, ma intanto la bozza legislativa segretissima circola.

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