giovedì 29 novembre 2007

PROPOSTA LEGGE ELETTORALE DEL PD


La legge elettorale proposta dal Partito Democratico è articolata nei seguenti punti.
Lo Stato viene diviso in un numero di collegi pari alla metà dei seggi parlamentari da assegnare.
Essendo i parlamentari 630 , detratti il deputato della Val d’Aosta e i 12 deputati eletti all’estero, i rimanenti sono in numero dispari. Pertanto per equilibrare il sistema occorre diminuire od aumentare di un seggio quelli attribuiti all’estero. In tal modo nello Stato i parlamentari da eleggere diventano in numero pari e si può matematicamente ottenere un numero intero di collegi.
I collegi vengono raggruppati in numero di sei, sette o otto e formano le circoscrizioni.
In ogni circoscrizione vengono eletti un numero di seggi pari al doppio dei collegi raggruppati ossia la circoscrizione con 6 collegi elegge 12 deputati, quella con 7 collegi elegge 14 deputati, quella con 8 collegi elegge 16 deputati. .
In ogni collegio la scheda elettorale porta i simboli dei partiti che si presentano nei collegi. Ogni simbolo riporta a fianco il nome del candidato detto “ candidato del maggioritario”.
Sotto ad ogni simbolo inoltre sono riportati i nomi dei candidati detti “del proporzionale” che sono in numero non superiore al numero dei collegi della circoscrizione o non in numero inferiore al 40% del numero dei collegi della circoscrizione.
La lista dei candidati del proporzionale per ogni simbolo è identica nella scheda di tutti i collegi della circoscrizione.
L’elettore vota su una scheda unica e segna una croce sul simbolo che desidera votare.
Il candidato che nell’ambito del collegio riceve più voti, viene eletto come deputato del maggioritario. Pertanto il numero degli eletti del maggioritario per ogni circoscrizione è pari al numero dei collegi.
In ogni circoscrizione si sommano i voti che ogni simbolo ha ricevuto nei collegi appartenenti alla circoscrizione medesima.
I risultati delle varie somme corrispondenti ai simboli vengono sottoposte al sistema D’Hondt e si assegnano tutti i seggi spettanti a tutta la circoscrizione. Tali seggi, è inteso, sono in numero doppio del numero dei collegi.
Da questi numeri di seggi assegnati per ogni simbolo vengono sottratti i seggi che tale simbolo ha già conquistato attraverso il maggioritario.
Il numero di seggi ottenuti per differenza possono essere uguale a zero, ad allora al simbolo non si fanno altre assegnazione di seggi. Può essere un numero positivo e questo rappresenta il numero di seggi che si devono assegnare nel proporzionale.
I seggi ottenuti in tal modo vengono assegnati ai candidati del maggioritario che non sono stati eletti partendo da chi ha il numero elettorale ( percentuale) maggiore.
Nel caso rarissimo che una lista consegue come maggioritario un numero di seggi superiore a quello che le spetterebbe come proporzionale, allora nella distribuzione dei seggi di tutta la circoscrizione, effettuata con il sistema D’Hondt, si conteggiano i seggi aspettanti alla circoscrizione meno i seggi in più che ha la lista succitata.
Nel caso che una lista abbia assegnati proporzionalmente un numero superiore dei candidati del maggioritario allora quelli in più vengono assegnati alla lista del proporzionale partendo dal primo in lista, essendo lista bloccata.

Considerazioni sulle incongruenze della proposta di legge elettorale.
Primo.
Con il sistema D’Hondt, si verifica che l’ultimo seggio assegnato in genere avviene su un numero di voti che calcolato in percentuale sul numero totale dei voti validi della circoscrizione, rappresenta teoricamente il valore dello sbarramento.
Esempio la circoscrizione con 16 seggi da assegnare determina uno sbarramento del 5,1% sotto il quale è praticamente impossibile ottenere un seggio.
La circoscrizione con 14 seggi da assegnare determina uno sbarramento del 5,8 sotto il quale è praticamente impossibile ottenere un seggio.
La circoscrizione con 12 seggi da eleggere determina uno sbarramento del 6,4 sotto il quale è praticamente impossibile ottenere un seggio.
Da questi sbarramenti naturali ottenuti con il sistema D’Hondt si evince che non vi è una uniformità di sbarramenti sul territorio.
Secondo.
L’assegnazione dei seggi avviene non considerando le preferenze. Vengono assegnati i seggi del maggioritario solamente in funzione del voti che si ottengono rispetto alla percentuali degli altri collegi..
I seggi assegnati ai candidati del maggioritario attraverso il conteggio del proporzionale vengono attribuiti attraverso le percentuali che riceve ciascuno nel proprio collegio.
Pertanto tutti nominativi sono indicati e bloccati dalle segreterie dei partiti.
Nella rara ipotesi che si debba arrivare a designare un seggio ad un nominativo della lista del proporzionale, anche questa è bloccate e si segue nell’assegnazione l’ordine in cui i nominativi appaiono in lista.
Terzo.
Attualmente le circoscrizioni elettorali non superano il confini delle regioni .
Ora se per equilibrio si vuole che tutte le circoscrizioni si mantengono nelle proporzioni suggerite dalla proposta legislativa, si determina che molte circoscrizioni dovranno forzatamente essere a cavallo di due regioni. Inoltre non tutte le regioni hanno assegnati un numero pari di deputati.
Sarebbe oltremodo disdicevole, non corretto ed ingiusto uscire da questi parametri di grandezza dei collegi come indicato .
Considerazioni.
Se i due partiti maggiori superano entrambi il 25% dei voti a livello nazionale si determina che è molto difficile per uno dei due partiti ottenere la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari a livello nazionale se non supera il 43% dei voti in totale.
Infatti per ottenere la maggioranza dei seggi parlamentari occorre che come minimo nel 50% delle circoscrizioni abbia assegnato un seggio in più della meta dei seggi.