lunedì 19 novembre 2007

Popoli: terza parte

A questo punto viene usato Carlo Marx (1817- 1883). Questi, il cui vero nome era Carlo Mardekhai, era un uomo di grande cultura essendo nato ed educato dalla sua famiglia di origine ebrea convertitasi al cristianesimo per non pregiudicare le possibilità di lavoro del padre .
Marx aveva una profonda cultura filosofica, fu un formidabile scrittore ed un uomo di grandi idee con la capacità posseduta dai padri della Chiesa di Roma atta a produrre una cultura di difesa dei pensieri e delle religioni da imporre ai popoli.
Engels, grazie alle sue intuizioni, capì la grande capacità di analisi di Carlo Marx. L’appoggio di Engels al filosofo fu facilitato dalle condizioni economiche di appartenere ad una ricca famiglia proprietaria di un grande gruppo industriale. Engels per devozione riconobbe un figlio illegittimo di Marx avuto da una cameriera. Marx non poteva riconoscerlo perché la cultura ricevuta dalla sua famiglia gli era di impedimento di riconoscere un figlio avuto da una donna di origine inferiore.
La abilità di Marx stava nel aver posto le basi della distruzione dei popoli dal punto di vista culturale dimostrando in modo semplice e persino credibile della loro non esistenza .
La sua teoria di sostegno alla nuova eresia sumera del comunismo consisteva nel dividere gli uomini in classi secondo il loro reddito. Non esistono i popoli esistono nel loro interno delle classi sociali identificatesi tra di loro trasversalmente. La classe sociale dei lavoratori di un popolo doveva trovare collegamento ed affinità con le classi dei lavoratori di altri popoli. Questa intuizione non era completamente sbagliata , in quanto d’altra parte era già adottata dalle società segrete collegandosi tra di loro in tutti gli stati dove vigeva il Cristianesimo.
Il vantaggio nella distruzione dei popoli nel progetto marxista consisteva nel mettere un ponte di interessi economici tra i popoli creando il mezzo per la fusione dei popoli.
Si doveva distruggere il concetto dei popoli, ma l’uomo doveva continuare ad esistere ed allora si dovevano mischiare le culture producendo la loro morte e trasformandole in un reperto archeologico. La morte delle culture dei popoli determinava la fine di questi creando una solo grande massa.
La formalizzazione culturale delle classi determinava all’interno di ogni popolo la famosa lotta di classe rendendo instabile qualsiasi forma di governo sorta per operare nell’interesse della conservazione del popolo.
La lotta di classe permetteva inoltre di cementare tutti coloro che il nuovo sistema economico aveva ridotti in condizione di tensione continua produttiva, causa il nuovo sistema economico.
Queste masse con la loro forza di urto riuscirono a portare a termine le lotte propugnate dal comunismo, ma la tensione fu sempre mantenuta, il comunismo mai cercò di togliere lo stress di sfruttamento, anzi cercò di coadiuvare il sistema perché producesse sempre un maggior numero di persone in stato ansioso.
Il comunismo si addentrò nei campi più disparati per la distruzione della famiglia. Il cercare di rendere frustata la donna e porla in antagonismo all’uomo in modo da facilitare la divisione delle famiglie, utile per diminuire la natalità ed aumentare l’alienazione dei figli impossibilitati ad appoggiarsi alla cultura famigliare.
Dare alla famiglia una patente di irrimediabile soluzione nella sua autodistruzione, perché i giovani non abbiano più fiducia nella sua utilità e nella sua durata.
Impedire alla famiglia venga riconosciuto, se non superficialmente, un aiuto per allevare i figli.
Non ostacolare lo Stato, nella sua tassazione forsennato sulle famiglie.
Dare un impulso alla pornografia come momento di alternativa alla famiglia.
La liberizazzione della pornografia ebbe anche un aiuto mettendosi in antitesi alla frustrazione sessuale perseguita dalla chiesa di Roma come uno dei pilastri importanti per il condizionamento delle menti.
In campo economico il comunismo, aiutò la creazione di miseria impedendo alla ricchezza virtuale di essere usata, anche inavvertitamente, per i popoli.
Il comunismo fu il difensore di chi persegue il dominio finanziario del mondo. Il sostegno della vita delle famiglie doveva derivare solo da chi si trova in strutture di cui non si può controllare il suo processo, ma aventi il compito di fornire un sostentamento (busta paga) elargito come manna senza alcun riferimento a quello che si compie onde avere diritto a questa assegnazione di denaro.
Certamente per sostenere un processo di tale portata occorreva una grande strategia ed un grande numero di mezzi.
Le religioni, eresie numeriche, avevano un clero non ridotto solo per sostenere i principi ma erano anche collettori di ricchezze necessari a sostenere la struttura.
Il comunismo non aveva un clero, scimmiottando il Protestantesimo, aveva trasformato ogni credente nella nuova ideologia come un ministro di essa, e conseguentemente non vi era una struttura in grado di accumulare ricchezze per la gestione della predicazione.
Era impossibile sostenere una struttura in cui i suoi ministri avevano il compito di distruggere se stessi, e fingendo di combattere, aiutavano con tutti i mezzi, aiutavano la ricchezza virtuale affinché si ammucchiasse in mano a pochi centri di potere.
Infatti il comunismo cercò di evitare la partecipazione del popolo alla suddivisione della ricchezza virtuale, ma il popolo si doveva realizzare identificandosi in una forma protettiva costante, astratta dalla situazione dell’ambiente in cui si trovava.
In questo visione si rivela palesemente come i fautori della ricchezza virtuale erano i padrini dell’eresia sumera comunista. Questa avrebbe dovuto all’interrogativo sul problema della mancanza di partecipazione, anche parziale, alla creazione della ricchezza virtuale, apporre il concetto di dogma, ma purtroppo le ideologie non hanno dogmi e muoiono.
Tuttavia se i ministri dell’ideologia non erano i grado di accumulare ricchezza per il sostegno della idea, si dovette creare un sostenitore finanziario del comunismo.
Tale sostegno poteva solo essere uno Stato. Infatti gli Stati erano indispensabili per garantire la credibilità della carta moneta, erano controllabili perché la carta moneta era gestita dalla banca centrale padrona dei cordoni della borsa. Se lo Stato voleva imporre uno stampaggio di carta moneta questo creava una svalutazione e conseguentemente la classe politica ritornava susseguentemente a miti consigli.
Quanto uno Stato desidera stampare carta moneta al di fuori del giro delle società segrete, sorge un fattore politico teleguidato determinante una svalutazione galoppante in modo da screditare velocemente lo Stato che ha voluto compiere un atto al di fuori del potere monetario.
Il Comunismo è stato creato affinché venissero distrutti i popoli, questo era ottenibile attraverso molti rivoli culturali e comportamentali, però vi era un concetto base che non si poteva fondamentale. Se la ricchezza virtuale è proprietà e mezzo di conquista del potere di pochi, il comunismo doveva solo creare miseria, e pertanto per simbiosi uno Stato applicante le teorie marxista avrebbe avuto un tracollo economico.
Di fronte a questo problema, se si voleva avere uno Stato trasformato in faro guida ed in sostegno, economico, politico e anche, se necessario militare, del comunismo occorreva fosse in possesso di ricchezze immense. In caso contrario questo Stato prescelto sarebbe caduto portando con se la distruzione del comunismo, il quale aveva bisogno di molti decenni di anni, per mettere le basi del progetto per cui era stato creato.

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