sabato 17 novembre 2007

ROBERTO



Intorno al 1937 questo nome era di moda ed indicava il patto d’unione tra l’Italia, la Germania ed il Giappone.
La prima sillaba dei nomi delle capitali di tre Stati: Roma, Berlino e Tokio formano la parola ROBERTO: Il patto d’unione tra questi tre Stati era determinato da alcune affinità. Specialmente la Germania ed il Giappone si consideravano predestinati alla superiorità sugli altri popoli nella parte del globo in cui si trovavano ad operare.
L’Italia era entrata nel patto per creare l’unità dei popoli abitanti la penisola, il fascismo aveva cercato di ricreare il mito dell’antico impero romano e scim
miottava la superiorità della razza degli altri due partner.
Inoltre l’Italia forniva alla Germania l’alibi ideologico per una dittatura, in quanto per arrivare alla realizzazione del sogno germanico era necessario una conduzione di tale impostazione, la cultura germanica non è in grado di creare ideologie.
Il disegno di Roberto, era nella sua semplificazione, il raggiungimento di concedere alla Germania il dominio sui popoli di razza bianca, al Giappone il dominio dei popoli di razza gialla ed all’Italia il dominio dei popoli arabi avendo la maggior parte dei popoli italiani grosse affinità coi popoli semiti.
Non a caso al cavaliere Mussolini, dittatore ideologico di quei tempi, fu consegnata in Africa la spada dell’Islam.
Alla fine della prima metà di questo secolo si pensò di realizzare il progetto Roberto attraverso il metodo della conquista armata, ma due armi non permisero questo.
La prima è il capitale, in quanto è assodato come è il denaro a fare la guerra perché permette gli armamenti degli eserciti, i teorici di Roberto avevano sottovalutato l’enorme capitalizzazione formatasi negli ultimi cento anni grazie all’universalità della carta moneta, il capitale proveniente da Wall Street vinse la guerra.
La seconda è la bomba atomica che fermò Roberto, inoltre la bomba atomica rende non percorribili tutte le strade con lo sbocco nelle guerre cruente mondiali.
Terminato il tentativo armato, visto inoltre non percorribile tale tipo di conquista, i due popoli germanico e giapponese iniziarono dopo alla seconda guerra mondiale ad armarsi con l’unica arma del futuro: il capitale.
Iniziò cosiì dalla seconda metà del secolo una nuova guerra interessante nel prossimo secolo tra dollaro, yen e marco (oggi detto euro).
Lo yen è nella tabella di marcia della conquista programmata deve solo tenersi basso per colpire l’economia americana, il marco si è mimetizzato da euro e vuole sostituirsi al dollaro come moneta di base mondiale.
Un antagonista di Roberto è un popolo frammentato in tutti i continenti e si chiama ebreo, composto di tre razze ma principalmente d’origine mediorientale.
Questo popolo ha due caratteristiche fondamentali: la prima è quella di professare una religione consolidata con un elemento portante il credo in un solo Dio, e questi ha un patto particolare col popolo ebreo come risulta dal primo libro della Bibbia Genesi 17; la seconda è che viene considerato ebreo solo chi nasce da madre ebrea.
Risulta evidente, ogni uomo desideroso di vedere nei figli la sua prosperità, è propenso ad unirsi con donne del proprio popolo non volendo privare il proprio figlio della prerogativa di appartenere al suo popolo.
Inoltre non è efficace alcuna pulizia etnica tipo croato o serba attraverso violenze sulle donne, perché i figli nati da violenza continuano ad essere ebrei.Di fronte a queste prerogative il popolo ebreo è eterno.
Il popolo ebreo si affaccia alla storia dopo la caduta della civiltà del popolo sumero
Il popolo sumero inventò la scrittura ed ebbe una civiltà prettamente mercantile, fu il primo ad aprire il concetto che un oggetto (nel caso una tavoletta di argilla) valeva non per il valore reale manifatturiero ma per quanto era scritto sopra.La religione è il rigo su cui gli ebrei scrivono la loro storia.
Si parte dai sumeri legati da una religione in cui è predicata l’esistenza di un Dio per ogni città-popolo, anche gli ebrei hanno un loro Dio, ma non riconoscono gli altri dei.Gli altri popoli hanno falsi dei. Nasce l’abramismo detto monoteismo.La superiorità del monoteismo sulle altre religioni è evidente, in quanto il politeismo, avendo più dei, deve inequivocabilmente differenziarli fra loro; e questa differenza determina delle limitazioni negative per l’immagine della divinità.Il popolo ebreo però non può esportare la sua religione perché è vincolato culturalmente con un rapporto esclusivo con il Dio unico.
Con l’avvento della predicazione del Cristo e grazie alla capacità imprenditoriale di San Paolo, il monoteismo ebbe una diffusione totalizzante nell’impero romano.
Avviene una situazione ripetitiva, tutto quello derivante dal pensiero ebraico, sotto forma di deviazione o d’evoluzione, assume l’aspetto di forte antagonismo e di contrapposizione al popolo ebraico.
In seguito anche la religione di Maometto, monoteistica di dichiarata origine ebraica, determina la solita antitesi ebraica.Solo da pochi anni il Cristianesimo ha enormemente mitigato la sua antitesi al popolo ebreo in quanto, negli ultimi due secoli, è iniziato un movimento culturale che conduce l’uomo ad avere minore necessità della religione come pilastro fondamentale della cultura evolutiva e come pilastro di potere centralista.
Per arginare questo processo di allontanamento dalla centralità della necessità del pensiero religioso, la Chiesa di Roma, lungimirante, ha iniziato sensibilizzare un dialogo fra tutte le religioni per chiamarle a raccolta onde cercare una strategia per arginare la crepa che mina la monolitica necessità, verificatasi nella storia, della religione nel modello comportamentale dei popoli.Nel secolo scorso Carlo Marx, un tedesco di mentalità analitica europea, con una educazione culturale ebraica, enunciava tra varie teorie l’inesistenza dei popoli come modelli unitari, perché infatti nel suo subcosciente era insito l’esistenza di un solo popolo: l’ebraico.
Marx continua nella sua teoria asserendo come i popoli non sono unitari in quanto sono divisi in classi, le classi omogenee di tutti i popoli si devono unire creando le premesse per la creazione di un popolo trasversale classista tra le varie razze mondiali. A questo popolo trasversale, secondo il concetto sumerico esistente nella cultura ancestrale di Marx, occorreva dare una divinità, ma poiché egli nega tutte le religioni, essendo valida solo la sua, come sostituzione al Dio pone l’ideologia.Le ideologie sono sorte ottenendo il rafforzamento dalle teoriche divisioni interne dei popoli.
Le ideologie hanno solo una visione materiale delle realtà, si sono ridotte ad essere la fotografia, nel momento in cui vengono create, di un cambiamento teorico della società esaltando alcune giuste evoluzioni.
Le ideologie non possono, per incapacità di impostazione globale, analizzare e verificare i mezzi per raggiungere gli scopi e le modifiche collaterali derivanti.L’ideologia marxista assume un aspetto di nuova eresia ebraica e come tale avrà in seguito nella sua maturazione una caratteristica antiebraica.
Come l'ebraismo fu la culla di tutte le religioni monoteistiche così questa nuova eresia ebraica di Marx, tra l’altro in antitesi alle religioni come veicolo culturale principale, portò all’avvento dell’ideologia detta socialismo e fu la culla di tutte le ideologie imperanti in questo secolo.
Dall’ideologia socialista nacque il comunismo che ebbe la sua prima realizzazione politica in Russia dove al governo arrivò attraverso consigli organizzati in centri di potere detti Soviet.
A Mosca i primi Soviet erano composti principalmente da ebrei, questi erano maggiormente preparati ed entusiasti di questa nuova eresia ebraica, senza però nessuno sfondo appariscente religioso.
Mussolini, proveniente per nascita e per cultura da una regione impregnata di anticlericalismo per cause storiche, si rese più semplice abbracciare il socialismo.
Mussolini però al concetto di classe sostituisce tutto il popolo; ed il pensiero sumerico del Dio guida è incarnato dal destino di Roma imperiale.Anche questa ideologia detta fascismo, avendo sempre per evoluzione una lontana matrice ebraica, era contro gli ebrei.
Il fascismo ebbe in Germania un'evoluzione, fu reso più dogmatico, e assunse una funzione di guida totale di un popolo portando l’eresia ebraica dell’ideologia vicino al concetto originale del popolo unico del pensiero ebraico.
Hitler, di origine culturale ebraica, portò all’estremo la sua ideologia con la caratteristica di togliere le divisioni nel popolo eliminando chi non gli appartiene, mise il popolo germanico al servizio dell’ideologia nazionalsocialista abbagliandolo con l’illusione della superiorità su tutti gli altri popoli.
Invece Hitler adoperò il popolo germanico per raggiungere l’eliminazione sia della cultura ebraica attraverso la soppressione di tutti gli ebrei e sia dell’ideologia comunista in quanto la medesima era concorrente nello spazio vitale della conduzione politica ideologica degli Stati.
Il concetto finale di Hitler era un solo vero popolo eletto: il germanico ed una sola idea conduttrice: il nazionalsocialismo.Per gli ebrei fu terribile l’ultima guerra mondiale, alla fine di questa, essi per difendersi dalla possibilità del ripetersi del massacro sistematico, voluto per eliminare l’origine di tutte le religioni monoteistiche e di tutte le seguenti eresie ebraiche di impostazione ideologica o religiosa, sono portati ad aiutare tutti i nemici di Hitler emblematicamente identificati negli Stati Uniti.
Infatti, tra l’altro, i migliori cervelli ebrei costruirono in America la bomba atomica.
In seguito per esorcizzare lo scampato pericolo, si rese necessario per gli ebrei, creare lo stato d'Israele per dare a ciascun ebreo disperso nei continenti il concetto illusorio della possibilità di un eventuale luogo di rifugio.
Mussolini ricorse alla storia per giustificare le mire espansionistiche dell’Italia così gli ebrei ricorsero alla Bibbia per giustificare dove costruire uno Stato.Questo determinò l’appropriazione di una fetta di terreno creando screzi coi popoli abitanti di razza semitica come gli ebrei ma di cultura araba.
Questi erano già predisposti all’attrito verso gli ebrei in quanto professavano una religione di matrice ebraica e pertanto portatrice al suo interno di antagonismo verso il popolo ebraico.
Il pensiero sumerico è che il benessere nasce dall’accumulo dei beni, detto comunemente ricchezza, ma per creare le basi per perseguirla occorre l’aumento numerico degli uomini agglomerati.
Questo disegno d'agglomeramento non può essere portato all’esasperazione, l’ingigantimento dei popoli è una utopia non facilmente percorribile, infatti, nelle pagine della Genesi il primo capitolo che parla di economia tratta della torre di Babele. Avere posto all’inizio della Bibbia questo fatto sta a rimarcare l’indicazione fondamentale come qualsiasi pensiero economico non può agire attraverso l’aumento infinito degli agglomerati umani.
L’umanità non è una cosa unica, ma è formata da popoli tutti importanti e determinanti per la loro varietà al proseguimento della razza umana.Questa è stata la prima lezione d’economia della storia.
Non solo è impossibile tenere unite tutte i popoli ma è anche problematico tenere unito il proprio.
Il primo coagulante di un popolo è la cultura comportamentale, ma dato la sua continua evoluzione si creano delle suddivisioni in concomitanza con l’aumento del numero degli individui.
Diventa necessario, come cementazione, il pensiero religioso, infatti, in modo autonomo, il trascendente è parte integrale della autoconoscenza, e con la religione è più facile creare un popolo in modo stabile al di la della cultura.
Ad ogni popolo il suo Dio.
Il benessere conseguentemente necessita della ricchezza, questa richiede un popolo il quale per non deteriorarsi ha necessità di essere cementato dalla religione.
In definitiva la ricchezza per prosperare ha sempre sostenuto la religiosità degli uomini.
In ogni caso è sempre rimasto il principio sumerico considerante come la ricchezza può anche essere virtuale.
Il sogno della tavoletta di argilla scritta possa rappresentare ricchezza rimase solo virtuale e filosofica e non essere duratura nel tempo, in quanto qualsiasi evento politico sismico (e la guerra rappresenta l’emblematica principale) determinerebbe il crollo o lo svanire della ricchezza filosofica.
Questo pensiero è rimasto attraverso i secoli, ma non era percorribile dato il numero elevato di mutamenti politici, venne coltivato solo da pochi e tramandato sotto diverse forme sfruttando come elemento portante la cultura esoterica.
Il concetto di pietra filosofale trasformante un oggetto in un altro di diverso valore è un segno emblematico percorrente il corso storico attraverso sumeri, ebrei, catari, templari, rosacroce, fratelli muratori.
Alla fine del 1600 l’utopia sumerica incomincia ad avverarsi, il popolo non è più l’unica fonte di ricchezza e nasce la carta moneta.
Trovata la nuova via della ricchezza, la vecchia rappresentata dal popolo si può abbandonare.
Essendo la religione presa in considerazione solo come il cemento dei popoli, allora per scaricare questi è preferibile colpirla ed ecco l’inizio del trionfo culturale dell’ateismo.
La nuova ricchezza ha la necessità di cancellare specialmente i popoli troppo costosi per creare ricchezza, allora bisogna mescolarli e l’uomo passa da parte integrante di un popolo al ruolo di consumatore.
La carta moneta nel 1726 grazie a Jonh Law incomincia la sua marcia.
Si ha l’emissione di carta moneta negli Stati Uniti per la Guerra di Indipendenza, applicazione del Gold Standard verso la fine dell‘800 per dare respiro alla nuova pietra filosofale; ripristino del tallone aureo nel 1922, controllo cambi nel 1944; sospensione convertibilità del dollaro nel 1971 e il gioco è fatto anche perché con la bomba nucleare è impossibile il sorgere per lungo tempo di una guerra planetaria.
I popoli non sono più indispensabili ed alle religioni specialmente alla cattolica, intrufolata ovunque sono piazzati alcuni ben assestati colpi.
Ognuno può andare per la sua strada, la torre di Babele insegna.

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