venerdì 16 novembre 2007

COSTRUZIONE DI UNO STATO (seconda parte)

Nel 1854 venne in Piemonte l’ambasciatore inglese Hudson, nell’incontrare Cavour lo mise a conoscenza del progetto e fu stabilito il programma per realizzarlo.
Occorreva solo convincere la Massoneria come il Piemonte sapeva destreggiarsi con gli eserciti ed occorreva fornire una prova della capacità organizzativa e combattiva dell’esercito di Casa Savoia.
Intanto lo zar Nicola I° voleva imporre il protettorato su alcuni milioni di sudditi turchi di religione cristiana ortodossa e dichiarò guerra all’impero ottomano ed a questo si allearono la Francia e l’Inghilterra.
Il Piemonte entrò in guerra contro la Russia. Di fronte all’opinione pubblica piemontese venne affermato che tale operazione bellica in una terra così lontana serviva al Piemonte per il consolidamento della propria posizione internazionale e del suo inserimento nel concerto europeo.
Il governo piemontese non aveva alcuna voglia di imbarcarsi in una avventura non condivisa dalla popolazione ed allora, per convincere il governo piemontese ad accettare di entrare in guerra, l’Inghilterra si impegnò di trasportare senza spese l’esercito piemontese. Inoltre per il mantenimento dell’esercito il Piemonte ricevette un prestito di un milione di sterline ad interesse praticamente nullo e con un lungo piano di ammortamento. Questo aiuto finanziario dell’Inghilterra per creare lo Stato italiano fu il primo di una serie.
L’esercito piemontese intervenne in Crimea con 15.000 soldati comandati da La Marmora. L’esercito piemontese ebbe 14 uomini morti in combattimento, 170 uomini morti per ferite, e circa 2000 morti per il colera.
Lo stato sabaudo poté partecipare con pari dignità agli altri Stati al trattato di pace svolto al congresso di Parigi (30 marzo 1856 ) e porre in evidenza la questione italiana .
Il Piemonte aveva passato l’esame; la macchina per creare lo Stato italiano si mise in moto in modo veloce e determinato. Il Congresso di Parigi aveva dato il benestare e in pochi anni il progetto venne realizzato.
Tre anni furono necessari per mettere a punto l’aiuto della Francia al Piemonte per attaccare l’impero austriaco ed il tutto formalizzato nell’accordo di Plombières. L’esercito franco-piemontese attacca il 20 maggio 1859 e vince a Montebello.
L’11 luglio l’imperatore francese viene a meno dei patti di Plombières dove era indicato la conquista anche del Veneto, e tratta la cessione della Lombardia al Piemonte.
Anche se il progetto di conquistare tutto il Lombardo-Veneto non si verificò questa guerra lampo dimostrò come l’Impero Austriaco era debole ed il Piemonte aveva i numeri per tenergli testa.
Inoltre il Veneto terra di pianura obbligava gli austriaci ad avere un grosso esercito per presiedere ai confini.
L’11 marzo 1859 la Toscana e l’Emilia, con un referendum a voto palese, votarono l’annessione al Piemonte
L’anno successivo il 6 maggio Garibaldi a capo di oltre mille volontari partì dalla costa ligure per invadere il regno delle due Sicilie.
Nuovamente intervennero gli Inglesi con una grossa sovvenzione a Garibaldi composta di cassette di piastre d’oro turche. Il denaro permise di acquistare due navi per la spedizione. In seguito per render più leggendaria la spedizione e non creare interrogativi sull’origine dei finanziamenti si dichiarò che le navi essere state rubate.
Lo sbarco della spedizione garibaldina a Marsala in Sicilia poté effettuarsi grazie alle navi da guerra inglesi che fecero da paravento impedendo alle navi borboniche di aprire il fuoco sui garibaldini. A sbarco avvenuto le due navi vennero abbandonate, una fu catturata e l’altra si arenò, i garibaldini non avevano più possibilità di scampo e dovettero combattere.
I garibaldini aiutati da uomini di onore giunsero a Palermo grazie alla scarsa resistenza dell’esercito napoletano avendo comperato molti ufficiali. Il generale dell’esercito borbonico Lanza, vista la disfatta, firmò a bordo di una nave inglese con Garibaldi un armistizio in seguito trasformato in resa.
Il Piemonte non fidandosi politicamente e militarmente di Garibaldi mandò a Milazzo un esercito comandato da Medici.
Il 18 settembre i Piemontesi sconfissero il praticamente inesistente esercito pontificio ed occupano lo Stato pontificio eccetto il Lazio. L’8 novembre il Re Vittorio Emanuele II si incontra con Garibaldi, per controllarlo ed anche per annientare l’esercito borbonico asserragliato a Gaeta.
L’assedio alla città fu vinto grazie all’editto stabilente come gli ufficiali dell’esercito borbonico a guerra finita avrebbero avuto il pari grado nell’esercito piemontese.
In pochi mesi fu fatta l’unità di Italia. Questo è il secondo Stato al mondo dopo gli USA costruito dalla massoneria.
Gli Stati Uniti erano nati grazie alla carta moneta di carta senza nessun controvalore di sostegno mentre per l’unità d’Italia i pagamenti vennero sempre effettuati in oro.
Fatta l’Italia il primo compito era di iniziare ad assolvere il compito per cui lo Stato si era formato: la creazione di un grande esercito. Fu subito emanata la coscrizione obbligatoria ed al sud iniziarono le ribellioni.
Come molti padani nel 1944 scapparono sulle montagne per non esseri costretti a combattere una guerra non sentita, antipopolare e contro i loro principi, così anche nel meridione italiano si sviluppò una resistenza contro la leva obbligatoria.
I partigiani nel 1943-45 furono vittoriosi perché si erano trovati casualmente dalla parte del progetto massonico, i ribelli del sud, essendo in opposizione ad un altro progetto massonico, perdettero e conseguentemente la storia li chiamo briganti.
Il brigantaggio venne stroncato, furono eseguite molte fucilazioni, ma persisteva sulle montagne dell’Appennino, allora si incominciò a tagliare le teste ai ribelli e metterle dentro a delle gabbie di vetro e portate in giro come forma di terrorismo dissuasivo.
Ma i Piemontesi sono un popolo forte in grado di fornire, quanto è motivato a difendere la propria terra, uno degli eserciti migliori del mondo, ma quando si devono fare dei lavori contro la propria dignità si impuntano e si ribellano. Per continuare questo lavoro di boia nel sud si dovettero sostituire i Piemontesi e furono arruolati centinaia di ungheresi ed altri per le operazioni di oppressione. Ancora una volta dall’Inghilterra giunse l’oro necessario per compiere autonomamente questi massacri.
La Massoneria offriva su un piatto di argenteo alla Casa Savoia l’unità della penisola italiana.
Quello che stupiva era come uno Stato costruito dalla Massoneria venisse lasciato gestire da una casa regnante. Con Carlo Alberto in Piemonte si instaura la nuova dinastia dei Savoia –Carignano e grazie alla sua affiliazione si poté attuare il progetto italico.
Inoltre L’Italia era stata creata solo per formare uno Stato necessario per fornire un grosso esercito contro l’Austria. La casa Savoia era solo un prodotto usa e getta. Infatti dopo il 1945, quando finirono tutti i compiti a cui inconsapevolmente era stata destinata, venne licenziata perché inutile
Il 27 marzo 1861 veniva dichiarato il Regno d’Italia.
Furono gli inglesi a fare da braccio economico per l’unità di Italia, ma si deve ringraziare Cavour Benso (Benz) che dimostrò come un lontano discendente del popolo germanico potesse prendere il comando in Piemonte e manovrare il popolo piemontese affinché portasse a compimento il grande progetto massonico di usare l’Italia.
L’Italia era fatta, Cavour aveva firmato la cambiale di combattere, quando fosse richiesto, contro l’Austria.

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