venerdì 16 novembre 2007

COSTRUZIONE DI UNO STATO (terza parte)

Nel 1866 inizia una guerra tra la Prussia e l’Austria; l’Italia partecipa per portare i suoi confini fino alle Alpi Giulie. Il governo Austriaco comunica al governo italiano che, se si asteneva dalla guerra, nel trattato di pace dopo il conflitto l’Austria avrebbe dato il Veneto all’Italia dietro un rimborso di un miliardo di lire.
Ma l’Italia era stata realizzata per uno scopo e si mise in guerra con l’Austria .
Ci vuole un Dio per fare un popolo, ma ci vuole un popolo per fare un esercito e l’Italia non aveva un popolo. Le incomprensioni determinarono a Custoza una sconfitta, la storiografia riuscì a ridimensionare la ritirata disastrosa attraverso il Mincio nonostante l’esercito italiano avesse avuto metà delle perdite di quelle austriache.
A Sadowa le forze austriache furono annientate e l’Austria ritirò le sue truppe dall’Isonzo comandate dall’Arciduca Alberto per fronteggiare i Prussiani al Nord. Di fronte a questa ritirata il re Vittorio Emanuele II riuscì in una riunione a Ferrara ad organizzare una avanzata delle truppe italiane.
Vi fu una battaglia navale dove 12 corazzate italiane subirono una sconfitta a Lipsia contro 7 corazzate austriache .
Solo Garibaldi con 38.000 volontari riuscì ad entrare vittorioso nel Trentino, ma fu fermato da un ordine a cui egli rispose col famoso telegramma con la parola “obbedisco”.
Garibaldi fu fermato perché negli accordi prima dell’inizio della guerra siglati da La Marmora con l’impero austriaco questi si era impegnato di lasciare solo il Veneto.
La massoneria non permise all’Italia di prendere ulteriori territori, in quanto dovevano essere sempre presenti delle rivendicazioni di altre terre per dare un alibi ad una nuova entrata in guerra dell’Italia, quando sarebbe stato necessario.
Nel 1870 Roma viene annessa all’Italia e le società segrete esultarono per la fine del potere temporale della Chiesa.
In effetti fu un grande aiuto per la Chiesa, essa da sola non avrebbe mai potuto sbarazzarsi dei suoi territori e tanto meno di quella sanguisuga rappresentata dalla città eterna.
Anche la Chiesa aveva compreso come i popoli cessavano di servire come creatori di ricchezza, quindi era logico disfarsene.
Roma era nuovamente la prima a comprendere il futuro. Si ripeteva la capacità intuitiva di Costantino, la cultura latina aveva battuto tutti sul tempo. Se la ricchezza era virtuale, virtuale doveva anche essere il popolo amministrato politicamente. Oggi il compito dei popoli è di servire a giustificare il debito pubblico.
I popoli intesi come emblema visibile di debito e questo sia il bilanciamento della ricchezza in mano a pochi adibiti a gestirla senza essere di proprietà di alcuno.
Non bisogna denigrare le società segrete, anche esse avevano capito il trucco infatti hanno costruito un solo Stato (gli Stati Uniti) funzionante come base e avente il titolo di possedere temporaneamente il potere mondiale, fino a quando il disegno del potere globale non dia la possibilità di esternarsi.
L’altro Stato formato ossia Italia è solo nell’immaginario di chi lo ha promosso con l’idea dell’usa e getta.
Inizia lo smantellamento dell’Impero Austriaco; l’agonia del simulacro del Sacro Romano Impero.
Nel 1882 l’Italia, l’Austria e la Germania fecero un patto di reciproco aiuto detto Triplice Alleanza . Questo trattato aveva una scadenza quinquennale rinnovabile. Rinnovato nel 1887, poi nel 1891 rinnovato per 6 anni elevabile a 12 anni se non era denunciato da un contraente. Venne nuovamente rinnovato il 5 dicembre 1912.
Nonostante questo l’Italia, impegnata attraverso il contratto Cavour-Houston per porre fine al Sacro Romano Impero, entrò in guerra contro l’Austria.
L’unità d’Italia aveva determinato un numero non eccessivo di morti ma il debito non era ancora stato saldato.
L’Austria per evitare l’entrata ostile in guerra dell’Italia propose in cambio della neutralità di dare il Trentino; ma il ministro Sonnino avanzò la richiesta di Gorizia, l’autonomia di Trieste, alcune isole della Dalmazia. Il tutto venne accettato ma quando Sonnino chiese mano libera in Albania le trattative furono interrotte.
L’Inghilterra venne a conoscenza delle trattative e Sonnino il 26 aprile 1915 firmò il Patto di Londra (l’Italia non doveva dimenticare chi aveva fatto l’unità). Nuovamente l’oro partì da Londra sotto forma di un prestito di 50 milioni di sterline.
Sonnino venne accusato di avere ottenuto poco dal Patto di Londra. Egli fu il primo di una lunga serie di politici italiani che in tutti i patti internazionali firmati negli ultimi cento anni hanno sempre ottenuto meno dello spettante.
Questa maledizione perseguita l’Italia e risulta una malattia endemica.
Solo il conte Cavour era capace a trattare nel campo internazionale, mai nessuno aveva ottenuto tanto nello espletare un disegno massonico, purtroppo morì 71 giorni dopo la dichiarazione dell’unità d’Italia. La sua dipartita fu un grosso danno per lo Stato italiano ma fu un grande sollievo per gli ambienti politici internazionali.
Nella prima guerra mondiale l’Italia pagò il suo debito e morirono 600.000 soldati. Il patto concordato con Hudson costò molto sangue.
L’Italia da quel momento non serviva più ed allora fu usata per uno esperimento.
I popoli andavano distrutti, in quegli anni del dopoguerra si metteva le basi del comunismo per la loro distruzione dall’interno, si doveva creare qualcosa per la distruzione dei popoli dall’esterno.
Fu creata un’altra eresia sumerica. Sapendo come le ideologie con il loro bagaglio distruttivo avrebbero annullato tutto quello a cui si avvicinavano si dovette creare una ideologia nazionalista.
Per distruggere i popoli si doveva criminalizzare il nazionalismo e dargli un aspetto negativo.
In Italia fu preso un socialista con capacità comunicativa. Mussolini era un socialista trasformatosi in nazionalista grazie anche ad un finanziamento da lui trattato personalmente in Francia. Attraverso il giornale da lui fondato mise le basi per la nascita del fascismo.
Questa ideologia era basata sul socialismo e sul nazionalismo, due processi in antitesi, ma lo scopo era di creare solo un movimento atto a determinare una nuova guerra mondiale necessaria per far vincere la carta moneta, togliere il Gold Standard e procedere verso l’ultimo passaggio alla vittoria della ricchezza virtuale
Mussolini svolse egregiamente il compito è dovette inventare il nazionalismo andandolo a pescare nell’orgoglio latino derivante dallo splendore di Roma. Tuttavia 500 anni di impero romano non erano riusciti a cancellare i popoli italiani, ed in essi si erano integrati i milioni di schiavi deportati dalle legioni romane.
L’abilità italica si mise subito in moto per recitare il trovato nazionalismo latino, ma gli abitanti della penisola avevano un motto “ Franza o Spagna purché si magna”. Certamente con questo tipo di nazionalismo, con questo attaccamento alla patria, non si poteva pensare come l’Italia potesse scatenare una guerra mondiale. Tuttavia Mussolini fece il tentativo di creare il nazionalismo ed in parte riuscì a tracciare un qualcosa che pur avendo un aspetto teatrale dimostrava con inventiva la possibilità di questa evoluzione. (l’applicazione della commedia dell’arte alla politica)
Per un destino incomprensibile l’ultima religione sumerica e tutte le eresie sumeriche sono nate da persone di origine semitiche: Abramo, Mosè, Gesù, San Paolo, Maometto, Carlo Marx. Mussolini invece era solo un sanguigno emiliano ma in Germania vi era un uomo di origini semitiche che, rincuorato dall’affermazioni del fascismo, si lanciò nell’impresa del Nazionalsocialismo. Amici ebrei e massoni gli dettero un grande aiuto e riuscì a formare quel Nazionalsocialismo destinato a far condannare al disprezzo eterno il nazionalismo fornendogli una versione alterata. In tale metodo si accelerava la distruzione dei popoli.
Hitler, grazie al popolo tedesco ed ai soldi delle banche ebraiche riuscì a creare una potenza economica e facendo leva sul sentimento di appartenenza ad un popolo li trascinò in una impresa assurda: dichiarare guerra al mondo. Solo l’Italia in Europa gli andò dietro perché ormai si era instradata in quella via, non era pericolosa militarmente, e poi perché come Stato aveva esaurito il compito per cui era stato creato e al momento non serviva più.
Attualmente l’Italia serve solamente per giustificare e mantenere Roma nell’Europa.
Senza Roma l’unità bancaria Europea non è credibile, e non si può effettuare, con una certa tranquillità quel rastrellamento di ricchezza, maggiore nel mondo dall’inizio della Storia, rastrellamento effettuato sotto la copertura dell’Euro.
Oggi l’Europa congloba le capitali degli imperi europei susseguitisi, Roma, Acquisgrana, e Vienna ed inoltre Parigi la capitale dell’impero Napoleonico fautore della vittoria dell’Illuminismo sul Cristianesimo di Roma, manca solamente Costantinopoli.

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