martedì 9 ottobre 2007

PENSIONI

Il primo fondamento di sopravvivenza dell’uomo fu il baratto, ossia dare qualcosa che attualmente non serve per un qualcosa che a questi non serve ma serve al primo.
Questa base mercantile fu raffinata nei millenni e si arrivò al concetto che per avere qualcosa occorreva dare qualcosa in cambio.
Si arrivò a dare un valore a dei prodotti, vedi oro, che pur non avendo un valore intrinseco tuttavia ne rappresenta un'entità.
Allora qualcuno inventò che il miglior modo di vivere era di accumulare ricchezza, e se si trovava un modo di ricevere un bene dandone un altro in cambio che non esisteva, si potevano accumulare beni immensi.
Nell’evoluzione di prendere coscienza di se stesso l’uomo si rese conto che la propria salute ed il proprio benessere fisico erano il fondamento della sua esistenza e assumevano un valore primario.
Allora se la salute è un bene primario ed essendo la sua esistenza un'entità aleatoria non ben classificabile o difendibile, perché non dare la colpa dei mali ad un qualcosa ?
E se uno ti difende da quella cosa che da il male in effetti non fornisce un qualcosa in difesa di un bene primario?
Nascono così le religioni, e attraverso un lungo periodo di raffinamento, il prodotto del bene consegnato come promessa veniva sempre più sublimato.
Purtroppo però il bene che elargivano le religioni, per la regola dei grandi numeri, non sempre dava il risultato proposto creando una continua concorrenza ed un'enorme lotta di denigrazione tra i vari filoni religiosi.
Allora per evitare una volta per tutte le contestazioni bisognava che il bene che il richiedente offriva (che una volta si chiamava sacrificio poi si trasformò in obolo) fosse pagato nel momento in cui il richiedente non può più rendersi conto del non corretto avvenimento di scambio, ossia dopo la sua morte.
La raffinatezza sta nel dichiarare che a fronte dei sacrifici, oboli, sudditanza l’uomo accetta il pagamento che arriva dopo la morte in modo da non essere più verificato.
Questa grande conquista del pensiero è stata il massimo dell’apoteosi del pensiero mercantile: dare oggi e qualcuno ti pagherà quando non potrai più riscuotere.
Nel 1726 con la nascita della carta moneta ossia della ricchezza virtuale nasce un nuovo sistema di accumulo della ricchezza.
La ricchezza virtuale deve avere un ancoraggio con la realtà e deve identificarsi con beni strumentali e visibili che si ottengono con il lavoro.
I beni creati, prodotti, usati sono il corso della linfa in cui naviga la ricchezza virtuale.
L’uomo deve produrre in continuo, però esiste il problema che questa ricchezza non ritorna al produttore.
Che fare? Non si può promettere all’uomo che lavora di sua spontanea volontà un benessere dopo la morte perché questo spazio è già occupato dalle religioni.
Con la teoria “ dopo di me il diluvio” allora si è pensato che il sacrificio di chi opera per la ricchezza sarà compensato in modo mercantile in prossimità della morte ossia vicino alla vecchiaia.
E' creato cosi il concetto moderno della pensione.
Purtroppo questo premio mercantile ad un certo momento deve essere pagato e la ricchezza accumulata non permette di onorare questo debito mondiale.
Le società che hanno adottato questo sistema scimmiottano le religioni, prendo oggi pagherò poi, sono al collasso.
Per dare l’illusione che da qualche parte vi è la ricchezza accumulata per le pensioni si è dovuta creare un tale quantitativo di ricchezza virtuale da cui nessuna economia potrà in futuro difendersi.
Il concetto che nella vecchiaia si deve essere aiutato è entrato nella cultura dei popoli, tenendo presente che la vecchiaia ha sempre avuto un posto di riguardo nelle culture che hanno permesso ai popoli che le praticavano di sopravvivere.
L’aiuto nella vecchiaia al livello attuale dell’evoluzione dell’uomo può essere accettato e praticato solo in ambiti culturali di identificazione, cosa che non hanno i complessi multiculturali.
Di conseguenza se si vuole stabilità in uno stato occorre risolvere il problema della vecchiaia, non certo nel modo affrontato finora dalla società industriale moderna.
Ogni famiglia vorrà gestirsi per il futuro la ricchezza prodotta e i confini di assistenza e di gestione non potranno certo allargarsi oltre un certo limite di identificazione culturale.
E’ la fine degli stati multirazziali e l’inizio dei popoli intesi come contenitori della stessa cultura.
E’ solo questione di aspettare. L’accelerazione diventa solamente indispensabile affinché non degeneri in uno scontro cruento forse mai visto perché determinato da un momento mai verificatosi.
Il problema delle pensioni oggi è troppo sottovalutato.

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