martedì 9 ottobre 2007

SALVAGUARDIA DELLA FAMIGLIA

Secondo il filosofo Engels, protettore di Carlo Marx, esisteva una relazione tra le formazioni familiari ed i rapporti di produzione dominanti e di conseguenza la singola famiglia moderna appariva fondata sulla schiavitù domestica della donna. Quindi si rendeva necessaria l’eliminazione della famiglia monogamica e la introduzione del mondo femminile nella pubblica industria. L’amministrazione domestica doveva pertanto acquisire un carattere pubblico, cessando di essere un servizio privato. La popolarità di Marx consiste nell’essere riuscito a pianificare la distruzione della famiglia per attuare il disegno dei poteri occulti sorti nel 1700, che si preparano alla presa totale del potere a livello planetario attraverso la distruzione dei popoli dei quali la famiglia è la cellula base.Quando il marxismo ebbe raggiunto il suo scopo, ossia il consolidamento delle basi necessarie per la distruzione della famiglia, fu abbandonato al suo destino. Attualmente la distruzione della famiglia ha raggiunto livelli altissimi, tuttavia la resistenza alla sua eliminazione o riduzione a momenti effimeri della vita degli esseri umani è ancora grande. Entro 20 anni si giocherà la sopravvivenza della famiglia come istituzione e rimarranno solo poche rimanenze culturali alla sua esistenza. Colpendo la famiglia si ottiene la distruzione di un popolo e della sua cultura e può essere sostituito con gente sradicata da altre culture e pertanto in condizioni di essere modellata secondo il pensiero dei globalizzatori. Se vogliamo salvare il nostro popolo, salvare i nostri figli, la nostra cultura, il nostro benessere occorre difendere l’istituto della famiglia.Oggi tale compito appare molto difficile da un punto di vista culturale, in quanto tutte le fonti di informazione, di cultura, di comunicazione sono occupate e dirette da coloro desiderosi di perseguire il dominio mondiale, ossia il progetto : un solo dio, un solo popolo, una sola moneta, un solo governo.Non potendo difendere la famiglia culturalmente, per frenare lo sfascio, occorre cercare di difenderla, e con urgenza, almeno dal punto di vista finanziario.Non restiamo in attesa di eventi futuri, più o meno fattibili, in quanto più trascorre il tempo e maggiore si crea il vuoto generazionale diventando ad un certo momento incolmabile. Per minare la famiglia è stato applicato il concetto marxista della donna utile per il ciclo produttivo, si è cercato di mantenere alto l’incentivo ai consumi, alta la dipendenza da essi. Oltre la spinta consumistica è stata applicata una forte tassazione quale limitazione delle disponibilità finanziarie, in tal modo la famiglia deve sempre essere in tensione economica con una tendenza all’indebitamento in modo tale da accollare ai figli un peso insostenibile. Per risolvere il problema occorre diminuire le tasse per persona in corrispondenza dei componenti della famiglia compreso i singoli. Non la diminuzione di tasse sul totale dell’utile del cittadino, ma per quelle spese necessarie a mantenere un tenore di vita accettabile. La proposta è di agire sull’Irpef: Lo Stato, da decenni, si lamenta di non avere denaro sufficiente, questo non è vero. Lo Stato attraverso i suoi sfruttatori a tutti i livelli, incentiva lo studio per inventare nuovi modi di spesa pubblica onde poter spendere il denaro rapinato al cittadino per mantenere il medesimo nelle condizioni desiderate dalla globalizazione 1AA03

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