venerdì 19 ottobre 2007

MONOTEISMO


Durante gli scavi archeologi eseguiti tra il 1890 ed il 1937 nella località egiziana di Tell-el-Amarna , a sud di Ermopoli, sulla riva destra del Nilo, si scoprì un copioso archivio formato da centinaia di tavolette con scritture cuneiformi per cui era stata usata la lingua accadica .
In quel luogo vi era la città Ahetaton (in egiziano antico l’orizzonte di Aton).
Tale città fu fatta costruire da Amenofi IV ( 1367- 1350 a.C. )
Questo Faraone ebbe come sposa Nefertiti, egli era in opposizione alla potente classe sacerdotale del dio Ammone.
Trasportò la capitale da Tebe ad Ahetaton.
Impose l’abbandono della adorazione di Ammone e delle divinità tradizionali, sostituendo quello esclusivo del disco solare Aton, venerato come unico creatore e conservatore del mondo.
Cambiò il suo nome in quello di Ekhnaton ( in egiziano “ colui che è utile a Aton “).
Dopo la sua morte le sue riforme furono abrogate dai successori, la capitale abbandonata, il nome stesso del Faraone venne tolto dai monumenti e fu ripristinato il culto di Ammone.
Il culto di Aton aveva assunto importanza nella XVIII dinastia ed in special modo sotto il regno di Amenofi III ( 1405- 1367 ) padre di Ekhnaton.
La città Ahetaton venne costruita in breve tempo grazie agli operai che fabbricavano i mattoni, essi dovevano tutto al Dio unico Aton nel nome del quale ebbero un lavoro. Tra quei lavoratori vi erano molti ebrei. Essi, grazie al loro patriarca Abramo, erano già preparati al monoteismo.
Certamente dopo Ekhnaton gli ebrei non assunsero mai all’importanza di cui godevano. Era morto il sostenitore del monoteismo ed il costruttore di una città dedicata ad un Dio unico.
Per decimare questo gruppo di operai il Faraone probabilmente Ramesse II (circa 1304-1237 a.C.) ordinò di uccidere tutti i figli maschi ebrei.
Durante quel periodo Mosè fu salvato dalle acque.
Freud, padre della psicanalisi moderna, dichiarò che dietro la rivoluzione monoteista di Mosè vi era un Faraone.
Il Dio Aton fu un esperimento odiato dagli Egiziani.
Mosè tagliò il cordone ombelicale con l’Egitto e da allora quella terra fu sempre considerata nella Bibbia come terra di idolatri. Era l’odio per aver rifiutato Aton.
Gli egiziani a loro volta bollarono gli ebrei come nemici religiosi, per dimenticare per sempre il loro Faraone controcorrente.
Il Faraone Ekhnaton fu il primo ad introdurre il monoteismo, ossia la contrapposizione tra religione giusta e religioni fallaci.
Egli credeva ad un solo Dio: questa è una caratteristica degli ebrei, dei cristiani e dei mussulmani.
Mosè non accettava che con la morte del Faraone fosse cessato il culto del Dio unico.
Gli Egiziani da parte loro odiavano la rivoluzione del Faraone monoteista perché fece delle persecuzioni feroci contro chi continuava ad essere politeista, perché negò l’immortalità dell’anima che è la base di ogni religione e rifiutò i rituali magici. Questo odio fu rimarcato nei documenti di periodi posteriori che identificavano il periodo monoteista come un periodo di morte, di malattia ed oscuro.
Furono le persecuzioni di Ekhnaton che diedero l’alibi ai suoi successori di uccidere i figli dei fabbricanti di mattoni restati fedeli al dio unico a cui era dedicata la città da loro costruita.
Fu tale l’odio degli Egiziani che riuscirono a cancellare i segni del monoteismo.
Solo da meno di cento anni, si è riuscito a ricostruire la storia dell’avvenimento.
Nella Bibbia il monoteismo ebraico di Mosè è una controreligione e, in quanto tale, ha bisogno di conservare il suo opposto (l’Egitto) per definire se stessa. Infatti il Dio dell’Esodo è una figura politica , la sua ira e le sue gelosie sono. quelle di un re che ha stipulato un trattato con dei sudditi.
La figura di Abramo e tutti i racconti sui suoi discendenti sono pervenuti ai posteri attraverso solo gli scritti della Bibbia.
Purtroppo non sono stati rinvenuti oggetti, manufatti, tombe, templi, regge testimonianti il periodo intercorso tra Abramo e Mosè; al contrario sulla predicazione del dio monoteista Aton sono state rinvenuti resti inconfutabili.
Si potrebbe supporre che il monoteismo abbia avuto una origine storica con risvolti politici su popoli stanziali, all’infuori di possibili credenze di singoli gruppi famigliari, solo intorno al 1400 a.C.

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