mercoledì 17 ottobre 2007

OROMONETA




Alla Banca d’Italia sono depositati 2450 tonnellate di oro corrispondenti a 2.450.000.000 grammi .
Con l’accordo del Gold Agreement gli Stati si sono impegnati di vendere a livello mondiale annualmente al massimo 500 tonnellate di oro. In caso contrario il prezzo dell’oro crollerebbe.
L’Italia pertanto è vincolata a vendere poche decine di tonnellate di oro annualmente.
Per usufruire di tale ricchezza esiste la possibilità di coniare monete di oro senza essere condizionati dai dettami del Convegno di Genova del 1922.
Nel mese di novembre 2007 l’oro è quotato ad euro 17,25 al grammo.
Si potrebbero coniare monete da 100 Euro contenenti 3 grammi di oro fino.
Al valore attuale dell’oro un moneta contenente 3 grammi di oro fino varrebbe 51,75 euro e conseguentemente nella coniazione vi sarebbe un valore di signoraggio del 48,25 %. Se si coniano monete auree di 100 euro con il deposito della Banca d’Italia si emetterebbero 81,66 miliardi di euro pari a 158.130 miliardi di vecchie lire.
Praticamente si emetterebbero 17 monete per ogni italiano maggiorenne.

L’emissione di moneta determinerà un aumento di circolante.
Indicando con M la massa monetaria e con V la velocità di circolazione e designa il numero medio di volte in cui l’unità monetaria (euro) è usata nell’unità di tempo (un anno). Con P indicando il prezzo medio del paniere e con T il volume delle transazioni ossia dei panieri scambiati in un anno si ha la formula
M x V = P X T
Aumentando la massa monetaria aumenta conseguentemente o il volume dei panieri (consumi) o l’aumento della rotazione dei panieri.
Ma le monete d’oro hanno la capacità di risvegliare la tesaurizzazione e conseguentemente all’atto pratico il valore della massa monetaria circolante non aumenta di un volume pari al valore dell’emissione della moneta aurea.

CONSIDERAZIONI
E’ vero che le monete aurifere emesse avrebbero un valore di signoraggio abbastanza elevato, ma occorre considerare come, con il continuo crollo della economia mondiale causa la impossibilità di sostenere all’infinito la ricchezza virtuale, ne deriverebbe che ad un certo momento l’oro (anche se a breve o medio termine potrebbe diminuire di valore) nell’arco di decenni è assolutamente obbligato ad aumentare di valore come aumenteranno tutte le materie prime.
Comunque le monete auree non avranno una immagine svalutata in quanto il valore intrinseco della moneta aurea è inferiore del valore nominale. Anche le attuali monete metalliche da 50 centesimi, da un euro, e da due euro hanno un valore del materiale componente decisamente inferiore del valore dichiarato.
Il costo della coniazione è, pur con delle variazioni, addebitabile a qualsiasi tipo di moneta compresa quella in oro. D’altronde la carta moneta rappresentata da rettangoli di carta stampata a colori ha solo un valore rappresentativo.
Se si obbietta che coniando l’oro si depaupera lo Stato di una ricchezza vi sono due considerazioni.
In primo l’oro appartiene alla Banca d’Italia che potrebbe consegnarla ai cittadini in cambio di avere avuto l’autorizzazione di stampare ed usufruire della carta moneta.
In secondo se si ammette che l’oro rappresenta una ricchezza accantonata e pertanto dovrebbe essere conservata, allora implicitamente si ammette, senza alcun dubbio, che l’oro ad un certo momento potrebbe essere utile. Questo significa che nell’animo di chi obbietta sul pericolo di disperdere una ricchezza rappresentata dall’oro vi è insito un dubbio ancestrale sulla certezza che l’economia sulla carta non ha un futuro. Ed allora, a maggior ragione, occorre iniziare a procedere sia economicamente sia politicamente a usare dei sistemi per togliersi da questa situazione precaria.

Nessun commento:

Posta un commento

commenti