mercoledì 10 ottobre 2007

GENESI

Nella Bibbia tra i primi capitoli è scritta la prima constatazione di natura produttiva economica.
Il genere umano voleva costruire un centro per non disperdersi.
Si è vero per tenere un popolo unito occorre un centro.
Dall’inizio della storia dell’umanità ogni centro di potere comunicava con gli uomini attraverso altri uomini che si spostavano.
Il potere camminava con lo spostamento degli uomini che lo portavano con la parola o con lo scritto.
Da oltre cento anni il telegrafo, la radio, il telefono portano la parola ma questa agevolazione era in fondo solo un suono che si sposta avendo l’aspetto della parola.
Con l’avvento della televisione e di internet il contatto umano diventa visibile e il documento si sposta alla velocità massima (della luce) che Dio ha progettato per il nostro universo. Contemporaneamente il computer ha moltiplicato il potere di analisi, controllo e verifica di ogni centro pensante.
A questo punto si ha che ogni potere centrale si è avvicinato in modo impressionante ad ogni uomo.
Nei tempi passati il potere centrale era lontano e sembrava piccolo e meno opprimente, ora la torre del potere appare più vicina ed assume con i nuovi mezzi della tecnica una sembianza opprimente, non tollerabile e contraria alla dimensione dell’uomo.
In tutto il mondo le centrali del potere sono contestate, inizia la dispersione in funzione del linguaggio, degli usi e dei costumi.
Il racconto della torre di Babele vuol significare la sua importanza se appare nelle primissime pagine della Bibbia.
Oggi prima di parlare male dell’autodeterminazione dei popoli è indispensabile iniziare a meditare le parole del libro sacro a tre religioni.
Parole non dette per diporto ma per esperienza

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