venerdì 7 novembre 2008

Parte nona: DALLA RICCHEZZA VIRTUALE ALLA PENSIONE VIRTUALE.

L’uomo è un mammifero evoluto ed è limitato il numero dei figli che può procreare, accudire e mantenere. I mammiferi compiono un grande sforzo nell’allevare i figli perché questi per un periodo più o meno lungo a secondo la complessità del mammifero non riescono a sopravvivere da soli. La natura ha cercato di mettere in condizione il mammifero di allevare i figli dotati di una maggiore probabilità di sopravvivenza.
La natura ha predisposto, per gli esseri complessi, che la selezione per avere progenie forte e resistente non sia affidata alla selezione naturale dei più deboli, ma la procreazione avvenga attraverso la genetica del più forte. Ecco perché il maschio della razza umana è stato creato a confrontarsi ad essere capo e come tale, essendo il più forte ha il dovere di essere il portatore del seme per la nascita di altri esseri della sua razza.
La tendenza dell’uomo a voler dominare è insito nella sua programmazione, nelle sue azioni si riscontrano sempre tentativi per aumentare il suo potere.
L’uomo è il primo tentativo della natura di essere vivente consapevole della sua esistenza: La sua capacità intuitiva, la sua analisi, la sua sintesi gli permettono di risolvere e predisporre gli atti della sua vita e gli forniscono la possibilità di avere l’intuizione degli avvenimenti futuri.
Questa sua capacità gli permette di saper prevenire eventuali momenti negativi.
Coloro che tendono al comando e cercano di gestirlo possono,a volte, essere assillati dalle paure di perdere questa prerogativa; conseguentemente per la conservazione del potere si possono raggiungere delle situazioni anomale ed aberranti.
Nell’immaginario umano il potere si identifica nel possesso, perciò se si vuole aumentare questo occorre la ricchezza pere comprarlo o conquistarlo: Da questo deriva una ricerca spasmodica della ricchezza.
Con l’avvento della carta moneta nasce la forza irresistibile e trionfale della ricchezza.
Si può affiancare l’intuizione di Filippo d’Orleans a quella di Costantino il grande, questi aveva detto basta agli eserciti per depredare le ricchezze, per imporre le tasse per lo sfruttamento dei popoli ed aveva sostituito agli uomini armati, la parola di Dio, la religione non solo come elemento unificante ma mezzo per raccogliere ricchezza.
Filippo d’Orleans,applicando l’idea di Jonh Law, aveva detto basta alla fatica di gestire i popoli per ottenere la ricchezza, la religione non era più necessaria per l’abbindolamento. In pratica al Dio pensiero aveva sostituito il Dio tangibile: il denaro. Non vi era più bisogno di filosofie, di interpretazioni, di tematiche culturali vi era un solo problema: far credere a tutti come la carta stampata a colori è denaro ossia ricchezza.
Ogni uomo può credere a qualsiasi entità secondo la sua volontà nell’intensità di suo gradimento, può cambiare idea, può impostare la sua vita a seconda le sue vedute e possibilità, ma ha un solo obbligo: deve credere alla carta moneta come nuovo simbolo della ricchezza. Però il potere non deve creare problemi per cui venga meno il credo nella moneta virtuale.
Dal 1722 nascita della carta moneta al 1922 in cui fu deciso a Genova l’abolizione della circolazione delle monete di materiale nobile, sono occorsi 200 anni per terminare il progetto.
Con la carta moneta si sono create delle ricchezze immense.
La parte del popolo in grado di offrirsi allo sfruttamento venne incanalata verso la produzione manifatturiera. Tanti prodotti tanta ricchezza. Purtroppo la produzione arrivò a grandi livelli e si dovette trasformare il popolo in consumatore. Il popolo così ha due compiti uno di produrre l’altro di consumare.
Al popolo fu data una parte della ricchezza da lui prodotta affinché potesse consumare, il costo del lavoro produttivo determina il costo di un prodotto. Affinché l’uomo non consumi tutto, occorre imporgli una tassazione permettendogli di acquisire solamente il 50% di quanto produce.
Ecco perché si è dovuto arrivare ad una tassazione pari al 50% di quanto produce: Certamente di fronte a questo volume di tassazione si è dovuto fingere di offrire dei servizi.
Il concetto era già stato usato, Mosè aveva fornito la manna per imporre la sua religione.
Per le religioni monoteiste inoltre sono previsti premi enormi dopo la morte, miracoli, protezioni dal male, speranze e beatitudini.
Se la ricchezza virtuale deve sostituire la religione deve offrire qualcosa: Ecco la necessità di creare servizi, le promesse devono essere alte se si vuole far accettare il nuovo credo.
Grazie ai servizi furono legittimate sempre maggiori tassazioni. Le tasse in principio erano applicate a chi attuava un sistema di sfruttamento in proprio e poi si scese a tassare tutti i cittadini.
Affinché il sistema di raccolta della ricchezza virtuale abbia dei risultati si deve arrivare a imposizioni raggiungenti la metà del guadagno, e su quanto rimane si devono far gravare un insieme di imposte necessarie a diminuire ulteriormente la vera ricchezza rimasta al popolo.
Il primo compito della ricchezza virtuale fu di fingere di fornire dignità al popolo.
Le città dei Sumeri avevano ciascuna il suo Dio, ora il popolo viene considerato una sola città a cui si presenta il nuovo Dio. Gli uomini furono chiamati cittadini. Essi dovevano credersi importanti e fu dato loro il diritto di voto, prima a pochi perché era meglio non fidarsi, occorreva dare questo diritto contemporaneamente all’aumento del numero di coloro che erano professanti la nuova fede perché avevano toccato (anche solo marginalmente) o visto la nuova ricchezza virtuale.
Si è sempre cercato di indurre a votare il maggiore numero di cittadini, perché non ha importanza per chi si vota, più alta è la percentuale dei cittadini votanti maggiore è la legittimazione di chi gestisce il potere, e maggiore è la legittimazione del potere, maggiormente esso ha la autorevolezza di contrarre debiti.
Contemporaneamente alla creazione della ricchezza virtuale si crea il debito virtuale addebitato al popolo.
Infatti la ricchezza virtuale porta al potere, questo ad un certo momento si trasformerà nel possedere tutto. Alla fine del secondo millennio 536 persone possiedono metà delle ricchezze mondiali. Forse occorreranno ancora 30 anni perché dieci famiglie possiedano il mondo.
Mentre cresce la ricchezza virtuale cresce il debito virtuale. Il potere legittimato dal voto ha come compito fondamentale il creare il debito virtuale addossato al popolo.
Perché questo?.
Il mondo deve essere considerato e presentato come il paese del bengodi, vi è ricchezza per tutti. Il cittadino imposta la sua corsa per l’accaparramento, ma se la ricchezza deve rimanere in mano a pochi, ognuno corre a vuoto.
Perché si accetti questa situazione occorre far credere ai cittadini di arricchirsi. Ognuno acquisisce ricchezza la quale ha come metro di misura la carta moneta; con questa il cittadino soddisfa le sue esigenze in genere proporzionalmente alle sue entrate, in seguito appartenendo alla razza vivente pensante cerca di adoperare parte della ricchezza, che crede di avere immagazzinato, per beni durevoli e futuri.
Una delle prime esigenze è quella di avere un ricovero e cerca di diventarne proprietario, inoltre cerca di acquisire beni durevoli. Però il concetto della ricchezza virtuale è di fornire ricchezza, ma questa deve essere usata per beni e situazioni non durevoli. Praticamente,affinché i cittadini non ammassino ricchezza, si deve spingere il consumismo.
Molti cittadini oltre a procurarsi beni durevoli conservano la carta moneta, questa è sempre sotto svalutazione la quale non deve essere galoppante altrimenti i cittadini potrebbero perdere la fiducia in essa, questa perdita di fiducia è deleteria, guai a quelle religioni i cui fedeli, conquistati con grandi sacrifici perdono la loro fiducia nel loro dio e nella religione a cui appartiene.
Una religione non può lasciare i suoi simboli sacri carta moneta) in giro in mano ai non addetti ad amministrare la religione. Allora la carta moneta viene portata nella banca attraverso incentivi. Il principale è il furto, i ladri sono i maggiori produttori delle banche perché intimidiscono i cittadini a non conservare la carta moneta in casa. Gli oggetti rubati quando vengono riciclati perdono enormemente di valore e pertanto non sono beni appetibili dai ladri.
La carta moneta anche dopo che è stata trafugata conserva integro il proprio valore, ecco perché le banconote come oggetto di furto sono più appetibili. I ladri, per questa loro predilezione, non devono essere puniti duramente perché è necessario vi sia una continua pressione verso i cittadini. Inoltre il furto aumenta i consumi assecondando l’impostazione economica della ricchezza virtuale. Una volta attraverso le amnistie si regolava la società in modo da avere sempre un fondo regolare di ladri: adesso, desiderosi di una cosa seria e decisa, si importano i lavoratori del furto dall’estero. Ma tuttavia questa paura non è sufficiente a spingere i cittadini a consegnare la propria carta moneta alle banche.
La ricchezza virtuale è un Dio, pertanto essa è una entità viva; essendo Dio può produrre solo se stessa cioè altra ricchezza. Così nasce il concetto di interesse: La parola medesima indica che è una situazione “interessante”, ossia si porta il denaro alla banca e senza far nulla questa carta moneta ne produce altra.
Come gli antichi sacerdoti dell’antichità fingevano che i loro Dei creassero qualcosa (con grande stupore e gaudio dei credenti) così la ricchezza creata dall’interesse è solo carta moneta stampata nelle banche centrali; il denaro virtuale produce solo interesse virtuale.
Negli studi fatti dagli economisti a cui aspetta il compito di curare il crescere di questa ricchezza virtuale, si è riscontrato come non si può stampare la carta moneta a volontà, altrimenti si crea svalutazione e conseguentemente si genera mancanza di fede verso la medesima.
Allora si è dovuta creare un impedimento all’accumulo della carta moneta in mano o a disposizione bancaria dei cittadini: Si è creata la Borsa. Senza la Borsa la ricchezza virtuale sarebbe già crollata.
L’attività manifatturiera negli ultimi due secoli creò gruppi operativi nei campi più disparati, in seguito queste attività ebbero necessità di denaro per svilupparsi e lo chiesero in prestito.
Il prestito aveva due difetti, occorreva poi renderlo e correva inesorabilmente l’interesse, in questo modo si creava nuova ricchezza virtuale per le banche.
L’idea fu di stabilire come le attività potevano avere la loro proprietà suddivisa in azioni e chiunque poteva comprarle. In tal modo l’acquirente e possessore aveva il vantaggio di soddisfare il proprio orgoglio di possedere qualcosa; la proprietà di una entità fornente sicurezza di non essere soggetta ad una svalutazione, inoltre invece di percepire un interesse, la rendita assumeva all’atto pratico l’aspetto di una suddivisione degli utili. Il sistema bancario non aveva più l’obbligo di inventare gli interessi.
Dove era la grandezza dell’idea?.
Chi acquista azioni trasforma la carta moneta posseduta in un atto di proprietà: Nel momento di questa trasformazione l’acquirente concettualmente continua a credere di possedere il valore di una somma di carta moneta, ma invece ha solo un documento: Quando vuole ritornare a possedere carta moneta deve trovare qualcuno desideroso di trasformare la sua carta moneta in un documento e deve vendere al prezzo di mercato come ogni bene.
Questo è un problema, allora per rendere questa acquisizione di documenti di proprietà appetibile si cerca in continuazione di adoperare un sistema di variazioni del prezzo che talvolta permette di vendere il documento ad un prezzo superiore a quello pagato.
Ecco perché la Borsa viene giustamente considerato un mercato, ogni giorno calano od aumentano i prezzi. Con questa altalena si possono raccogliere guadagni enormi, ma principalmente si mantengono prigionieri i cittadini a dei pezzi di carta di cui il potere non risponde.
Per poter effettuare degli utili enormi, rappresentanti la giusta raccolta di ricchezza che dei testoni di cittadini non hanno voluto spendere in beni di consumo, occorre colpire saltuariamente il valore di questi documenti-azioni. Ogni giorno avviene questo rastrellamento , tuttavia si cerca di non colpire totalmente i vari patrimoni trasformati in documenti dai cittadini allettati di compiere il colpo finanziario.
Allora si consiglia ai cittadini di comperare azioni di diverse società, quando una di queste entra nel giro di essere depauperata del suo patrimonio, i cittadini non perdono tutto ma continuano ad essere fiduciosi e continuano a portare la carta moneta al cambio con documenti.
Con il sistema della Borsa vi sono milioni di cittadini convinti di essere ricchi mentre hanno nulla in mano, solo il mercato determina in quel momento la loro ricchezza virtuale apparente.
Si dice che la Borsa sia un gioco, ed è vero, però non è come gli altri giochi (roulette, lotto, totocalcio ect.). In questi giochi quando si perde si perde tutto e si deve incominciare da principi, nel gioco della Borsa invece non si può perdere tutto ed i giocatori non si ritirano ma continuano. Gli altri giochi sono considerati o un divertimento od un rischio senza contropartita mentre il gioco in Borsa deve conservare la sua regalità religiosa e tenere legati i cittadini.
Chi possiede azioni deve sempre essere disposto a perdere qualcosa in qualche parte del suo patrimonio a secondo le decisioni del potere.
Il potere si esercita nell’immaginario collettivo come un atto sessuale, il proprietario di azioni si può paragonare ad una odalisca in un harem in attesa della decisione del sultano, speranzosa di far breccia nel potere finanziario.
La ricchezza virtuale ha creato benessere, comunque è sempre una religione e come tale se desidera avere dignità deve fare delle promesse assurde, pertanto spettacolari e conseguentemente più facili ad essere credibili.
Nell’evoluzione di prendere coscienza di se stesso, l’uomo si rese conto come la propria salute ed il proprio benessere fisico sono il fondamento della sua esistenza.
Se la salute è un bene primario ed essendo la sua esistenza una entità aleatoria non ben classificabile, perché non dare la colpa dei mali ad un qualcosa?. E se qualcuno difende l’uomo da quella cosa chiamata male, in effetti non fornisce qualcosa in difesa di un bene primario?.
Nascono in tal modo le religioni, esse si basano sul prodotto del bene consegnato come promessa.
Purtroppo il bene elargito dalle religioni, per la regola dei grandi numeri, non sempre dava il risultato promesso e creava una continua concorrenza ed una enorme lotta basata sulla denigrazione tra i vari filoni religiosi. Allora per evitare definitivamente tutte le contestazioni, la sostanza data dal richiedente(in principio si chiamava sacrifico ed in seguito obolo) fosse pagata con promesse di bene nel momento in cui il richiedente non potesse rendersi conto del non corretto scambio, ossia dopo la morte
A fronte sacrifici, oboli, sudditanza l’uomo accetta il pagamento dopo la morte in modo da non poter più verificare la promessa.
Questa grande conquista del pensiero è stato il massimo dell’apoteosi del pensiero mercantile, dare oggi e qualcuno pagherà quando non si può più riscuotere.
La serietà delle religioni, applicanti questa impostazione, era inattaccabile infatti nessuno dopo morto è ritornato a reclamare perché i patti non sono stati osservati: Questo principio prendere adesso e pagare poi è usato dal potere odierno.
La ricchezza virtuale deve avere un ancoraggio con la realtà, i beni creati, prodotti ed usati sono il corso della linfa in cui essa naviga.
L’uomo deve produrre di continuo, ma la ricchezza non ritorna al produttore: Occorre tuttavia di fronte a questo sacrificio dell’uomo promettere qualcosa: Non si può promettere ad un uomo, impegnatosi di sua spontanea volontà, un benessere dopo la morte perché questa promessa è già appannaggio delle religioni attualmente ancora fiorenti.
Con la teoria “dopo di me il diluvio” allora si è pensato come il sacrificio di chi opera per produrre la ricchezza virtuale sarà compensato in modo mercantile in prossimità della morte ossia vicino alla vecchiaia.
E’ creato in tal modo il concetto della pensione. Tale concetto è molto sentito, l’ideologia socialista è riuscita con un immane lavoro a distruggere i popoli, ossia la famiglia; questa distrutta ha meno figli e per non creare la preoccupazione per la mancanza del loro sostegno si è proposta la pensione.
Oggi i mancati padri si sentono sereni, sono convinti che il potere penserà a loro nella vecchiaia.
Infatti non avendo più necessità dei figli questi non vengono allevati nella lingua dei propri avi ma con la lingua imposta dal potere. Si allevano i figli non per la famiglia e per la società ma per il mondo virtuale del potere.
La religione della ricchezza virtuale sta rischiando molto “ prendo oggi ti pagherò quando sarai vecchio” è allo sfacelo.
Le religioni sono maggiormente corrette, non hanno mai pagato le loro promesse, e per onestà affermano che il creditore del bene, dopo morto, non avrebbe il premio dalla Chiesa ma da Dio (ossia da un altro).
La ricchezza virtuale invece è nei guai, potrebbe non ottemperare alle sue promesse ma cesserebbe la credibilità nella medesima: Per fornire credibilità alle aspettative della pensione vi sono due sistemi.
Vi è il sistema che lo Stato o gruppi finanziari raccolgono il denaro dei cittadini promettendo loro la pensione e conseguentemente sono obbligati a conservare questa ricchezza almeno virtualmente sui bilanci.
Questo crea un vantaggio a coloro che gestiscono questa marea di denaro per operare secondo i fini del potere. Però queste società amministratrici non possono conservare la ricchezza ricevuta in carta moneta. La ricchezza virtuale non può arrivare allo scopo per cui è stata creata se vengono mantenuti depositi di carta moneta, anche solo in modo contabile, in quantità mostruose.
Le società pertanto sono obbligate a tramutare la carta moneta in beni immobili. Questa operazione deve avere un limite perché i beni immobili possono rallentare, in caso di fallimento necessario, la chiusura delle società. Il vero compito delle società di raccolta dei ratei pensionistici è di investire in azioni, in tal modo sostengono il mercato muovendosi in aiuto al progetto finale.
La varietà immensa di azioni può permettere delle continue perdite pilotate dal potere senza creare il panico. Infatti le perdite vengono bilanciate da eventuali pilotati aumenti. Questo sistema di accumulo diventerà così mastodontico da essere incontrollabile. Però queste società elefantiache hanno il vantaggio che quando si vorrà ad arrivare ad un crack totale esse, con il loro tonfo, agevoleranno il progetto.
Nessun sistema economico può sopravvivere con società proprietarie sulla carta di immensi depositi dovuti ai ratei di centinaia di milioni di cittadini, anche se il loro fallimento toglierà il credito della pensione a tutti.
Questo sistema di accumulo ha il compito di sostenere, attraverso l’acquisto di azioni, l’economia e la produttività. Il denaro viene subito speso in modo da essere tolto dalla circolazione e porta il vantaggio di sostenere l’economia; se questa è brillante maggiormente è credibile ed importante la carta moneta a cui fa riferimento.
Vi è anche un altro sistema di amministrare il denaro ricevuto dai cittadini come rateo per assicurarsi la pensione.
Il metodo consiste nel raccogliere la carta moneta depositata e subito spenderla per pagare le pensioni in corso, questo sistema ha permesso da parte di chi dirige i conti di usare, sciupare, defraudare, sperperare, regalare enormi quantità di denaro quando molti erano a pagare i ratei e pochi quelli che usufruivano della pensione. Questo sistema è più onesto perché quando il sistema crollerà non sarà tutto sciupato ma tanti ne hanno approfittato prima, convincendosi di vivere nell’Eden terreno. In questo modo si ha il vantaggio, attraverso lo sperpero a pioggia del denaro raccolto, di convincersi dell’esistenza di un sistema economico florido.
Il disegno finale è di rendere tutti schiavi, conseguentemente i cittadini devono essere privati di ogni possibilità di possedere in futuro qualcosa.
Primo bisogna evitare che si continui con il possesso dei terreni. Questi non avranno più valore perché la loro produttività non sarà competitiva sul mercato e perché il tipo di cultura intensiva verrà portata ad una situazione di nullità. La produzione non avverrà per tre principi: aumento procurato di insetti che colpiranno i raccolti, tipi di veleno banditi, sementi ibride. I terreni quando vengono ad essere usati per opere immobiliari diverranno proprietà automatica dello Stato.
Secondo evitare che il cittadino possegga immobili: Quelle abitazioni fatte all’americana dove abbonda il legno sono di breve durata, gli altri immobili verranno inglobati dai gruppi di potere, che al momento del tracollo economico, dimostreranno di essere creditori per un valore immane verso i cittadini. Quando gli Stati in queste condizioni per sopravvivere dovranno azzerare i loro debiti, gruppi di potere si accolleranno i debiti con le ricchezze immobiliari del paese. Non si potranno dare, come garanzia, le azioni perché il loro valore dipende dal mercato e pertanto sono a rischio.
Le azioni in un momento di crollo dell’economia rimarranno senza valore perché le società non potranno avere un riscontro economico. I crediti obbligazionari non potranno essere onorati perché valorizzati in un valore monetario inesistente.
La carta moneta non esisterà dopo il 2020, esisterà solamente quella elettronica ed in un attimo si potranno cancellare tutti i conti del mondo.
Le banche in questa situazione falliranno, esse però attualmente possiedono ancora dell’oro come ricordo del fondo monetario, conseguentemente le banche attualmente vendono il loro oro con la scusante di essere anacronistico il possesso del metallo di fronte all’abolizione da oltre mezzo secolo del Golden Standard.
Da decenni le banche non acquistano gli immobili dove sono ubicate le loro filiali. La scusante consiste che affittando i locali vengono a cessare i problemi di gestione, diventa difficile a comprendere perché si affittino i locali e non vengano comperati considerando le cifre enormi spese per adattarli ad essere funzionanti. Tali locali sono in possesso a società che non possono rispondere dei fallimenti bancari.
L’oro sarà in possesso dei cittadini perché le banche se ne saranno sbarazzate prima, ma dato che tutte le operazioni economiche avverranno negli ultimi tempi, prima del tracollo economico, con la moneta elettronica, l’oro servirà per compiere azioni commerciali fuori dalle regole.
Il potere gestendo tutte le operazioni illegali sarà il collettore di raccolta e l’ultimo depositario dell’oro arrivato per caduta libera verso l’illecito.
Ogni Stato è indebitato ed il debito pubblico è garantito dai cittadini con i loro beni.
Gli Stati non hanno la possibilità di effettuare debiti capillari, allora tutte le società di servizi e gli enti pubblici rastrellano continuamente con debiti il denaro per raggiungere, insieme col potere centrale, un debito enorme.
I cittadini non devono possedere ricchezza, pertanto i beni immobili saranno presi con le tasse, il denaro depositato in banca verrà congelato (Argentina), il tutto sarà facilitato perché una enorme parte della ricchezza virtuale dei cittadini è già stata trasformata in documenti di proprietà di società che rimarranno in piedi solo fino al momento voluto.
Inoltre affinché non esista alcuna sacca di ricchezza i cittadini singolarmente, a secondo della loro condizione economica vengono spinti ad indebitarsi per compiere il loro dovere di consumatori, impegnando i loro eventuali futuri guadagni.
Negli Stati dove esiste una maggiore cultura di sfruttamento, vedi Italia, si è riusciti attraverso il sistema pensionistico a vendere i propri figli.
Con l’attuale sistema pensionistico i cittadini sono convinti di accettare che il lavoro creato dai figli verrà impegnato a pagare i debiti pensionistici dei padri.
I passaggi per arrivare a questo sono molteplici, il primo è quello di togliere la carta moneta.
Se il denaro è un Dio, non è giusto che sia rappresentato da un pezzo di carta, ma il Dio dovrà esistere solo in modo elettronico nel mondo virtuale dove già opera Internet.
La moneta diventerà E-money, una scheda di plastica, del tutto simile alle attuali carte di credito con incorporato un microprocessore dello spessore della carta in grado di immagazzinare e conservare un numero enorme di informazioni. Con questo strumento sarà possibile effettuare tutte le transazioni oggi affidate alle banconote, inoltre funzionerà da carta di identità, di tessera sanitaria con la cronistoria clinica, da fedina penale, da scheda telefonica, da mezzo elettorale.
La Commissione Statale degli Stati Uniti, la quale presiede alle comunicazioni ha posto allo studio un sistema di fornire ad ogni cittadino un numero telefonico individuale che avrà per tutta la vita.
Ogni statunitense sarebbe così rintracciabile in ogni momento grazie ad un microprocessore da portare addosso in forma di cips da inserire sotto la pelle. Trasferendo le funzioni della carta magnetica E-money dentro al cips sotto la cute si ottiene il metodo del potere assoluto.
Ogni uomo sarebbe controllato totalmente nelle operazioni economiche, verso chi le compie e sarebbero monitorati tutti i suoi spostamenti. Questo cips sottocutaneo è sotto il controllo della Commissione delle Comunicazioni, diventa logico pensare come il suddetto cips potrebbe servire per dare ordini palesi o sublimali ai cittadini.
Il cips della E-money sotto la pelle sarebbe il trionfo della realizzazione delle religioni, la comunione totale del Dio attuale (denaro) con l’uomo, l’aspirazione di secoli da parte dei teologi e filosofi.