venerdì 7 novembre 2008

Parte ottava GOLDEN STANDARD


La ricchezza virtuale dopo la guerra Americana continuò a seguire il filone di aumentare il suo potere.
Nella Francia rivoluzionaria (1789-1797) furono emessi degli assegnati come carta moneta.
L’Inghilterra emise, durante le campagne Napoleoniche, carta moneta senza la parità aurea in seguito ripristinata dopo il Trattato di Vienna (1815).
Per fare accettare la carta moneta si dovette affermare l’ufficialità del Gold Standard, ossia si dichiarò la convertibilità della carta moneta in oro. In tal modo si poteva aumentare la sua tiratura senza creare allarmismi. Gli Stati Uniti adottarono il Gold Standard solo nel 1900.
Nei mercati incominciarono a circolare enormi quantità di carta moneta e la sterlina assunse il rango di moneta internazionale. Nel 1913 il volume della carta moneta stampata rappresentava l’83% di tutto il circolante.
Nel 1914 iniziò la prima guerra mondiale. Le guerre avevano subito un grande cambiamento, il costo della loro conduzione era salito in modo vertiginoso in quanti enormi erano le spese degli armamenti rappresentati da cannoni, mitragliatrici, autocarri, carri armati, aeroplani e navi in acciaio.
La prima guerra mondiale aveva tra gli altri scopi quello di fornire un impulso alla ricchezza virtuale.
Gli Stati per sostenere le enormi spese dovettero stampare carta moneta e a privarsi del proprio oro per pagare le forniture belliche provenienti dagli Stati Uniti, tali pagamenti avvenivano sempre in oro perché durante la guerra la carta moneta fornisce nessuna sicurezza perché nessun Stato può garantire la propria sopravvivenza.
Gli Stati depauperati dall’oro, in caso di vittoria, avrebbero avuto minor possibilità di sostenere in futuro, per la propria moneta, il Gold Standard: Si intende che gli Stati perdenti non avrebbero mai avuto ( causa le imposizioni finanziarie di risarcimento) la possibilità di sostenere la propria carta moneta con l’oro.
Nella prima guerra mondiale si paralizzò la piazza economica dell’Inghilterra ed il dollaro assunse il ruolo di divisa internazionale. Un bel salto considerando che solo dal 1900 il dollaro era collegato all’oro.
La prima guerra mondiale raggiunse il suo scopo, nel 1922 gli Stati, nella conferenza di Genova, decisero di ripristinare il tallone aureo per ridare credibilità alla carta moneta, però l’oro era escluso dalla circolazione interna, questa era coperta per intero dalla carta moneta.
La carta moneta assumeva il corso forzoso, tutti erano obbligati a trattarla come unico mezzo circolante di pagamento. Era però necessaria la copertura aurea perché la svalutazione della carta moneta, durante e dopo la guerra aveva già salassato abbondantemente l’economia creando posizioni di potere con ricchezze enormi.
Era la vittoria della ricchezza virtuale e si iniziava il consolidamento della distruzione dei popoli.
Gli stati negli anni successivi si preoccuparono di mantenere inalterato il potere di acquisto della carta moneta dopo la cattiva nomina avuta con la svalutazione bellica e postbellica.
Gli Stati Uniti, grazie alla recessione del 1929, riuscirono a trasformare il frutto della ricchezza ottenuta economicamente durante il periodo bellico in ricchezza virtuale.
Terminata questa grande raccolta nel 1934 gli Stati Uniti decretarono la sospensione della convertibilità del dollaro in oro svalutando la moneta di carta e portando il prezzo dell’oro a 35 dollari l’oncia.
La carta moneta non aveva più collegamento con l’oro, questo veniva considerato come un metallo come un qualsiasi prodotto del mercato. L’unica concessione era che il prezzo determinato restava fisso.
La sterlina aveva già abdicato nel 1931.
a marcia della ricchezza virtuale era trionfante, specialmente grazie alla naturalezza con cui i popoli civili riconoscevano senza ombra di dubbio un valore alla carta stampata ( in modo variopinto ma sempre solo stampata).
Era la vittoria della pietra filosofale, un oggetto qualsiasi poteva assumere un valore immenso: La cultura portata in occidente (forse dai Templari) trionfava.
Per rafforzare la ricchezza virtuale si iniziò una altra guerra.
Si cercò di incanalare la frustrazione di chi aveva perso la guerra precedente.
Intanto aumentava il trionfo delle ideologie, l’ideologia di Marx venne modificata in Germania, venne predicato il Socialismo con la visione del nazionalismo.
Era l’ideologia del Nazionalsocialismo negante se stessa, infatti il Socialismo nato per distruggere i popoli, veniva usato per valorizzare il popolo germanico.
Dopo mezzo secolo di lotte grazie al supporto degli operai che ponevano le basi per distruggere se stessi, vi era quel pazzo di Hitler che usava l’ideologia per rilanciare un popolo.
La guerra (1939-1945) riuscì a raggiungere pienamente i due obbiettivi, sconfitta definitiva di chi voleva creare un popolo eletto ed il trionfo della ricchezza virtuale. La guerra servì a consolidare il dollaro, infatti durante il periodo bellico gli Stati Uniti fornirono, dietro pagamento in oro, armamenti bellici all’Inghilterra, alla Francia ed alla Unione Sovietica.
Questi Stati avendo vinto la guerra precedente avevano ancora dell’oro. L’Unione Sovietica ne aveva in abbondanza in quanto produttore minerario.
Durante la guerra gli Stati Uniti mandarono molti armamenti in Inghilterra tanto da creare l’aneddoto che sarebbe affondata sotto il peso di essi.
La guerra poteva terminare prima ma si pensò di rallentare la conquista della Germania per spillare ancora ricchezze agli Stati belligeranti in quanto nessuno, dopo il periodo bellico, avesse la possibilità di attuare il Gold Standard.
La battaglia delle Ardenne, alla fine del ’44, in cui si affacciò l’occasione di una grossa rivincita dei tedeschi, presentò alcuni lati oscuri, fu vinta dagli Alleati contro la Germania grazie ad un fattore imprevedibile: il generale Patton a cui non fu mai perdonata questa sua vittoria che intralciò il progetto di allungare il periodo bellico.
Nel 1944 la guerra era ormai vinta, in luglio a Bretton Woods gli Stati Uniti riunirono i rappresentanti di 44 Stati, insieme presero la decisione di applicare un nuovo sistema monetario internazionale basato su una moneta virtuale detta “bancor” avente un contenuto fisso, ma non immutabile, in termine di oro ed accettata da tutti i membri a saldo dei debiti internazionali.
In pratica il dollaro diventava la moneta base mondiale e gli Stati Uniti assumevano il ruolo aspettante in ogni Stato alla Banca centrale.
Un altro Stato,l’Argentina, incamerò, grazie alla guerra, una grande quantità di oro per la fornitura a tutti i belligeranti della materia prima per la polvere da sparo: I lingotti di oro nella Banca Centrale dell’Argentina venivano tenuti nei corridoi perché non vi era sufficiente spazio per ritirali nei forzieri. Questo non fu un problema, il governo latino-peronista riuscì a dissipare tutto in una decina di anni.
Col 1945 la ricchezza virtuale aveva trionfato, ma sussisteva ancora un retaggio del passato: il dollaro era vincolato all’oro. Il prezzo fisso legava con un filo il dollaro all’oro, il legame era debole perché il prezzo dell’oro avrebbe potuto essere cambiato.
Nel 1971 il bilancio degli Stati Uniti andò in passivo, nel solito mese di agosto in cui è più semplice imbrogliare i popoli, si dichiarò libero il prezzo dell’oro e fu instaurato un regime di cambi flessibili e l’aggiustamento dei rapporti valutari.
Dal trionfo totale della ricchezza virtuale nasce il declino del lavoro dei popoli come produzione di ricchezza.Nel 1974 venne aumentato il prezzo del petrolio e cessò il periodo del basso costo dell’energia in quanto la ricchezza non si crea più con il lavoro e conseguentemente non serviva l’energia a costo contenuto