domenica 7 dicembre 2008

CAMBIAMENTO DI CULTURA


L’uomo è nato in una zona specifica del pianeta ma in seguito lo ha colonizzato tutto.
La sua determinazione gli ha permesso di espandersi anche in territori non confacenti alla sua natura fisica.
Ha supplito agli ostacoli della durezza di certi ambienti.
Tuttavia nell’affermarsi ha dovuto accettare la modificazione effettuata nel suo aspetto e al suo comportamento.
E’ lo scotto da pagare per poter vivere ovunque.
Nel vivere in ambienti ostili l’uomo ha dovuto modificare il suo modo di pensare. Nei territori freddi ha dovuto assumere la cultura di ammucchiare le provviste utili durante i periodi in cui la natura è matrigna.
Chi non aveva la cultura di preservare veniva eliminato dall’ambiente ostile.
Questa predisposizione all’ accumulo per la futura sopravvivenza è il nocciolo di quella popolazione che, abitando più al nord, ha dovuto accettare l’imposizione della natura che gli ha modificato anche il colore della pelle in bianco.
Questo tipo di popolazione iniziò la accumulo dei beni, che in certe popolazioni, dove la natura era meno matrigna, servivano per creare agi ai dominatori del momento, oppure per permettere periodi di minor attività in seguito.
Però nelle zone più ostili l’accumulo serviva spesso per coloro che continuavano ad attivarsi e usavano la ricchezza come modo di accrescere culturalmente le cognizioni ricercate appunto per aumentare un ulteriore accumulo di beni.
Questa era la molla determinante la civiltà moderna .
Ossia i beni non goduti interamente ma usati per nuove mete di produzione di altri beni.
Le popolazioni attivanti questo sistema crearono un tipo di civiltà che permise di avere il potere su il pianeta.
Tutti i popoli in cerca di sviluppo cercarono di adeguarsi a questo metodo che oltretutto è l’unico valido per creare benessere.
In tutto il pianeta pertanto vi è la corsa di accumulo come unico mezzo di sopravvivenza.
Questo è perfettamente vero però nella società non vi è abbastanza ricchezza per tutti.
Il Pianeta non la può produrre o sopportare la produzione se questa viene considerato come unico mezzo per accrescere il potere e non come volano per mantenere la vita.
Pertanto vi sono due vie .
O diminuire le discrepanze della proprietà di beni o infondere la cultura che la civiltà dei bianchi di accumulare non è più fattibile.
Il concetto del bianco non è praticabile all’infinito, perché non adatto alla mentalità comportamentale di tutti.
Attraverso la ricchezza virtuale, si è trasformata la carta in valore, ma questo gioco assurdo non può durare all’infinito e in questi giorni ha dimostrato con evidenza, come già si temeva da qualche anno, di essere giunti al limite.
Si è giunti alla conclusione che la cultura dell’uomo bianco deve cessare,
Si deve accettare la cultura semitica e camita basata sulla speranza nella divina provvidenza.
Questa è la cultura che vogliono imporci.
L’uomo della cultura dell’uomo bianco deve scomparire e deve subentrare l’uomo portante in se, anche se non se ne è consapevole, il dna che non ha necessità di sentire l’affanno dell’accumulo.
Ecco il segnale di Obama.
Hanno decretato che il sistema dei popoli nordici è finito. Il futuro sarà della divina provvidenza.
La società che oggi ha garantito la sopravvivenza della banche dal fallimento, che oggi rappresentano la cultura perdente,domani garantirà un pasto a tutti e basta.
Questo è il messaggio mandato dai poteri forti attraverso Obama.
Uomo non sa quale vera immagine deve rappresentare. ,Non un nero condizionato da circa due secoli nel mondo dei bianchi, ma l’uomo che proviene in linea diretta da quel centro Africa dove vivono senza pensare al futuro.
Ora tocca a noi vedere se dobbiamo accettare questo messaggio oppure seguire la nostra strada.
Ricordiamoci che se torniamo indietro e non essendo in grado di difenderci dai padroni del vapore saremo finiti. Cercano di riempirci di uomini del terzo mondo affinché la società sia più facilmente recettibile al nuovo ordine mondiale.
Facciamo attenzione a non cadere nel gioco inventato dagli altri.